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Eutanasia del governo, ma quando?

Crescendo di tensione tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio – “Ho perso la fiducia” dice il primo. “Mi deve chiedere scusa” replica l’altro. Ma poi fanno marcia indietro. Il Quirinale per ora osserva ma riflette sulla messa in sicurezza della legge di Bilancio – Weekend bollente e ennesimo stop and go sulla crisi di governo

Eutanasia del governo, ma quando?

Matteo Salvini e Luigi Di Maio ma così tanto ai ferri corti e vicini alla rottura. Colpi bassi, messaggi al veleno, Russiagate: il governo è davvero in bilico? “Ho perso la fiducia anche personale” dice il ministro dell’Interno. “Salvini mi deve chiamare e chiedere scusa” replica il ministro dello Sviluppo. Il Quirinale osserva con attenzione gli sviluppi che, lascia filtrare il Colle, non devono comunque pregiudicare la manovra di bilancio. Dunque, se crisi deve essere, che si decida entro il fine settimana: la deadline è tra sabato e domenica per mettere in sicurezza la legge di Bilancio.

L’escalation della tensione Lega-M5S è arrivata al livello di guardia. Si litiga su tutto e il voto per l’elezione del presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha schierato la Lega sul No e il M5S invece a favore del Sì, ha fatto da detonatore alle tensioni che da mesi tengono bloccata la maggioranza. “M5S ha tradito la maggioranza e ha votato con il Pd”. Ma con quali prospettive? I sospetti di manovre per un prossimo ribaltone M5S-Pd che qualcuno nei Dem, pure, vedrebbe di buon occhio, porterebbero ad un’alleanza farlocca. Meglio le elezioni e si torna dunque a ragionare su queste. Le accuse di Salvini rimbalzano su Di Maio e lo scontro sale di tono, tanto che il numero due della Lega ha formalmente rinunciato alla sua candidatura di commissario Ue e ne ha informato il presidente della Repubblica. Un incontro che, probabilmente, è servito a valutare anche itinerari e tempistiche di un eventuale crisi di governo.

Il Quirinale non entra certo nella mischia. Piuttosto riflette su due necessità: assicurare, dopo un rapido giro di consultazioni che certificherebbe l’inesistenza di maggioranze alternative, una campagna elettorale nei tempi corretti, tra i 45 e i 70 giorni (e due mesi abbondanti sono indispensabili per il voto degli italiani all’estero); andare alle urne in settembre e mettere così in sicurezza la Finanziaria, evitando l’esercizio provvisorio di Bilancio e dando modo a Palazzo Chigi di tranquillizzare Bruxelles.

Sarà dunque un weekend decisivo o l’ennesimo stop and go di una maggioranza a pezzi? “Escludo che possa esserci una crisi, mi hanno sempre insegnato: male non fare, paura non avere. Abbiamo da realizzare riforme importanti”. Così il vicepremier e ministro Luigi Di Maio cerca di ricucire (al M5S andare alle elezioni certamente non conviene). E chiede a Salvini un incontro: “Meglio vedersi, anzichè parlarsi, è giusto che ci incontriamo”. Salvini però è volato a Helsinki e oggi, ha annunciato, non sarà al consiglio dei ministri né al vertice sulle autonomie regionali differenziate incagliato ai contrasti tra i due vicepremier.

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