Frena, ma rimane in espansione il settore dei servizi in Eurozona. Il relativo indice Pmi del mese di marzo, infatti, si è attestato a 52,2 punti (comunque al di sopra della soglia di demarcazione tra espansione e contrazione dell’attività, a quota 50) contro i 53,6 punti di febbraio. Pesa, nel calo, la pesante flessione dell’Italia, passata dai 52,9 punti di febbraio ai 49,5. In lieve calo anche l’indice Composito della produzione nell’unione valutaria, a 53,1 punti dai 53,3 di febbraio.
Nonostante queste lievi flessioni, continua, come detto, la ripresa economica nell’Eurozona: il trimestre appena concluso, dal punto di vista dell’indice sulle direttrici d’acquisto, è stato il migliore degli ultimi 3 anni. Secondo Markit, le prospettive di ripresa dell’economia dell’Eurozona “hanno continuato a migliorare”, in linea con un incremento del Pil dello 0,5% per il primo trimestre.
Tra i vari paesi, il cambiamento più rilevante sul fronte dell’indice composito è quello della Francia, che torna in espansione dopo quattro mesi in contrazione. L’indice italiano, invece, si è attestato a 51,1 punti, ai minimi da tre mesi.