Gli ordini trainano il manifatturiero nella zona euro. Ad agosto il settore accelera e cresce al ritmo più rapido degli ultimi due anni. La ripresa europea sta prendendo piede, almeno stando agli ultimi dati Markit.
I nuovi ordini sono ai massimi dal maggio 2011 e sembra che il futuro sia anche migliore. L’indice Pmi di Markit sale a 51,4 dal 50,3 di luglio, il primo mese in cui c’è stato il superamento della fatidica soglia 50 – quella che divide contrazione ed espansione – dal febbraio 2012.
“Anche se i guadagni sono ancora modesti, le aziende hanno registrato miglioramenti e tutto fa pensare che la ripresa continuerà a settembre”, ha dichiarato a Reuters Chris Williamson, capo economista di Markit.
L’Eurozona sembra essere uscita dalla recessione durata un anno e mezzo, con una crescita nell’ultimo quadrimestre dello 0,3%, sostenuta dalle buone performance di Germania e Francia.
La crescita della produzione sembra essere destinata a continuare il mese prossimo grazie all’indice dei nuovi ordini, passato a 53,3 dal 50,8 di luglio, il livello più alto da maggio 2011.
Bene anche la Grecia, il cui manifatturiero si è contratto al ritmo più lento da 3 anni a questa parte, alimentando la speranza che il fondo sia già stato toccato e ora tocchi risalire.
L’indice Pmi di Markit, che rappresenta circa il 15% dell’economia greca, sale a 48,7 dal 47,0 di luglio, i massimi da 44 mesi a questa parte.
E mentre il Vecchio Continente vede la luce, le nuove promesse dell’economia cominciano a vacillare, confermando la crisi dei Paesi emergenti. L’industria indiana va giù, per la prima volta in 4 anni, e si va ad aggiungere ai problemi di Nuova Dehli, già alle prese con la caduta libera della rupia.
L’indice Pmi di Hsbc, stilato da Markit, scende ad agosto a quota 48,5 dal 50,1 di luglio, il peggior risultato da marzo 2009. Gli analisti contattati da Reuters si aspettavano un 49,9. Fin da maggio, l’indice era rimasto vicino a 50, la diga che separa contrazione e crescita. A trascinare giù l’India il crollo degli ordini.