Il Pil dell’Eurozona crescerà dell’1,6% nel 2016. A dirlo sono Ifo, Insee e Istat, gli istituti di statistica di Germania, Francia e Italia, che hanno confermato le stime precedenti al referendum della Brexit, che parlano di una crescita dello 0,3% nel secondo trimestre, dello 0,4% nel terzo e dello 0,3% nel quarto, per una crescita media attesa, per l’appunto, dell’1,6%
Gli effetti del referendum britannico, dunque, sarebbero smorzati, almeno in un primo momento, anche se gli istituti di statistica confermano che “Il risultato del referendum ha aumentato l’incertezza sulle prospettive economiche dell’Eurozona: mentre gli effetti di breve periodo, riferiti prevalentemente al commercio estero, dovrebbero essere contenuti e limitati al quarto trimestre, gli effetti di medio periodo saranno condizionati dalla natura dei futuri accordi tra il Regno Unito e la Ue”.
La crescita del Pil nel corso del 2016 verrà spinta soprattutto dai consumi, che giovano del miglioramento del mercato del lavoro e al basso livello dei prezzi. In crescita anche gli investimenti, mentre dovrebbe migliorare l’inflazione, che potrebbe avere un rialzo fino allo 0,7% verso fine anno.
La conferma delle stime del Pil, anche alla luce della Brexit, hanno giovato ai listini europei: Milano segna un progresso dell’1,88%, Francoforte dell’1,34% e Parigi dell’1,52%. Bene anche Londra, +1,47%.