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Eurozona: male indice Pmi, l’euro soffre

Le difficoltà dell’Eurozona si aggravano e la moneta unica si indebolisce. A ottobre l’indice Pmi calcolato da Markit su manifattura e servizi è sceso a 45,8 punti dai 46,1 di settembre. L’ultimo dato è il più debole da 40 mesi a questa parte (giugno 2009) e delude ampiamente le attese degli analisti, che avevano previsto un rialzo a 46,5 punti. Rimane quindi lontana la fatidica soglia 50, che marca il confine fra espansione e contrazione.

Nel dettaglio l’Indice Pmi (stima flash) del settore manifatturiero dell’Eurozona si è attestato a 45,3 (valore minimo negli ultimi due mesi) dai 46,1 punti di settembre. La stima flash dell’Indice Pmi dei servizi risulta invece in lieve miglioramento, salendo a 46,2 punti dai 46,1 punti di settembre. 

Il quadro economico che emerge dall’indagine risulta comunque in peggioramento: le aziende della zona euro hanno continuato a tagliare i livelli di manodopera nel tentativo di adattare le capacità produttive ai minori livelli di domanda di beni e servizi. 

Il tasso totale di perdita di posti lavoro ha rallentato leggermente ma si è mantenuto vicino al record degli ultimi 32 mesi registrato a settembre.  

L’euro intanto è scambiato a 1,2929 dollari, il valore minimo nell’ultima settimana.

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