Nel 2012 l’Eurozona ha bruciato un milione di posti di lavoro. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto Eurostat sull’occupazione, che specifica come l’anno scorso il numero degli occupati abbia raggiunto i 146,1 milioni (la somma più bassa dal 2005), contro i 147,1 milioni del 2011.
Fra ottobre e dicembre del 2012 la quota degli occupati nell’Eurozona è scesa dello 0,3% rispetto al terzo trimestre, mentre nella Ue la flessione è stata dello 0,2%. Su base annua, invece, i cali sono stati rispettivamente dello 0,8 e dello 0,4%(dopo i -0,6 e -0,4% dell terzo trimestre 2012). L’Italia ha registrato una diminuzione dello 0,4% su trimestre e dello 0,1% sua anno.
In tutto, gli occupati dell’Ue hanno raggiunto i 222,6 milioni nel quarto trimestre.
I cali maggiori sono stati registrati in Lituania e Portogalllo (-2%), Bulgaria (-1,5%), Spagna (-1,4%) e Cipro (-1,3%). Al contrario, i maggiori aumenti hanno coinvolto Lettonia (+0,8%), Lussemburgo (+0,6%), Polonia (+0,4%), Ungheria (+0,3%) e Austria (+0,2%).