Cala oltre le attese l’attività economica dell’Eurozona. L’indice Pmi calcolato da Markit sul mese di aprile scivola a 47,4 punti dai 49,1 di marzo. Gli analisti avevano previsto invece una risalita a quota 49,3. Il dato diffuso oggi è il peggiore da cinque mesi, ben al di sotto della tanto agognata “quota 50”, che marca il confine fra espansione e contrazione. Nel dettaglio, l’indice relativo ai servizi scende da 49,2 a 47,9 punti e quello del settore manifatturiero arretra da 47,7 a 46 punti, il minimo addirittura dal giugno 2009.
“Dicevamo il mese scorso che probabilmente avremmo avuto un secondo trimestre consecutivo di contrazione economica, dunque una recessione, e ora questo discorso si estende a un terzo trimestre consecutivo – spiega Chris Williamson, capo economista di Markit – Non ci sono dei veri e propri elementi trainanti della crescita, il che suggerisce che, nonostante il tasso complessivo di declino sia modesto al momento, potrebbe vedersi un peggioramento continuo nei prossimi mesi“.
A sorpresa è la Germania a registrare il passo indietro più clamoroso. La prima economia europea ha fatto segnare un crollo dell’indice sull’attività economica da 51,6 a 50,9 punti, ai minimi dal luglio 2009. Quanto al dato sul settore manifatturiero, la Germania tocca i 46,3 punti, mentre l’indice servizi scende a 52,6 punti.
In Italia l’indice composito arretra da 49,1 a 47,4 punti, anche in questo caso il minimo da 5 mesi. L’indice manifatturiero scende a 46 punti e quello servizi a 47,9. In Francia l’indice complessivo crolla al minimo da sei mesi, 46,8 punti, quello manifatturiero scende a 47,3 punti e quello servizi a 46,4 punti.