Il caso Eurovita è risolto. I suoi clienti, se vorranno, potranno chiedere, a partire da novembre, il riscatto delle loro polizze che erano state tenute sotto chiave dallo scorso 6 febbraio dall’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) per evitare il tracollo della compagnia.
Per 400.000 consumatori è la fine di una brutta storia, passata attraverso il commissariamento della compagnia per l’altissimo rischio di insolvenza, poi salvata da un pool di assicurazioni con la partecipazione delle banche. L’ufficialità dello sblocco dei riscatti è arrivata dall’ associazione dei consumatori Codici – Centro per i Diritti del Cittadino, dopo un incontro tra le parti avvenuto ieri durante il quale è stato confermato il 31 ottobre come ultimo giorno di blocco, di fatto il 2 novembre sarà il primo giorno feriale utile.
La salvezza nelle mani della maxi newco Cronos superblasonata
I contratti degli ex clienti Eurovita passeranno in blocco a Cronos Vita, la newco costituita con il controllo da Generali, Intesa Vita, Unipol, Poste Vita e Allianz. Il valore complessivo delle polizze coinvolte (circa 400 mila sottoscritte da 353 mila risparmiatori) si stima in 15 miliardi di euro.
Nei prossimi giorni, assicura Ivass, dopo una prima fase di ricapitalizzazione arriverà l’autorizzazione a operare e Cronos diventerà una compagnia assicurativa al 100% seppure a tempo. Per chi vorrà riscattare, il direttore generale di Cronos (nonché ex commissario di Eurovita) Alessandro Santoliquido ha spiegato che le richieste seguiranno un ordine cronologico, che alle pratiche sarà dedicata una piattaforma online e che i cittadini colpiti dalle alluvioni avranno la priorità. In agosto l’Ivass aveva nominato commissario straordinario di Eurovita e ed Eurovita Holding, al posto di Santoliquido, Sandro Panizza (ex chief risk officer di Generali).
“Verranno garantiti i tempi tecnici di 30 giorni” dice Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici. Ivass sta studiando possibili deroghe per categorie fragili: vigilerà sui criteri di selezione, sulla circostanza che i contratti, una volta passati dalla newco direttamente alle società del gruppo, non vengano modificati con condizioni contrattuali in senso peggiorativo. “Ivass si è inoltre impegnata a vigilare e a contattare i partecipanti alla newco affinché siano rese pubbliche le condizioni contrattuali della nuova società per la parte che riguarda le condizioni dei consumatori” dice ancora Giacomelli.
Le fasi successive: da Cronos Vita a una delle grandi compagnie
Il piano di salvataggio, prevede che dopo la prima fase in cui i clienti avranno come controparte la newco, le cinque compagnie si spartiranno la torta delle polizze in altrettante fette. A quel punto i risparmiatori, da Cronos passeranno a uno dei cinque grandi player del mercato.
Quanto ci vorrà? “Potrebbe avvenire a fine anno, o all’inizio dell’anno prossimo. Ma non è particolarmente rilevante per i consumatori perché, di fatto, già dal 2 novembre i loro contratti saranno pienamente operativi” spiega Antonio Pinto, avvocato di Confconsumatori ed esperto del dossier Eurovita, presente all’incontro. “Ciò significa che le scadenze verranno rispettate e, chi vorrà, potrà riscattare senza problemi”.
Il punto della situazione a metà novembre
A metà novembre si terrà un nuovo incontro tra Ivass e associazioni per verificare a che punto saranno i riscatti e l’iter di salvataggio di Eurovita, dice l’autorità di vigilanza in una nota, che sembra ritenere improbabile la possibilità di un ulteriore blocco.
E proprio sul tema dei riscatti Pinto sottolinea che “la situazione si è normalizzata: è tornato il momento di ragionare da investitori senza farsi prendere dalla paura. A meno che non ci siano esigenze immediate, non c’è un reale bisogno di riprendersi il denaro per timore di insolvenza”, sia perché Cronos ha le spalle molto larghe – proprio per i giganti che la compongono – ma anche perché nel settore assicurativo (al contrario di quello bancario), non c’è lo ius variandi”. In altre parole, le assicurazioni non possono cambiare le carte in tavola, modificando i contratti unilateralmente. Rendimenti e scadenze, quindi, restano esattamente quelli previsti dai vecchi contratti sottoscritti con Eurovita. Condizioni immodificabili senza l’assenso firmato del cliente.