Le prime stime pubblicate da Eurostat riguardanti la bilancia commerciale dell’Area Euro con il resto del mondo hanno registrato lo scorso dicembre un avanzo di 11,7 miliardi di euro, contro 8 mld dello stesso periodo dell’anno precedente. Se si guarda a novembre, il surplus è stato di 13 mld rispetto a 4,9 mld di novembre 2011. Se, invece, si prende in considerazione il mercato UE nel suo complesso, è stato registrato nei confronti del resto del mondo un deficit di 0,7 mld, in aumento rispetto a –0,2 mld dello stesso periodo del 2011. La bilancia commerciale di novembre 2012 ha registrato perdite pari a 1,9 mld, contro –9,3 mld dell’anno precedente. Complessivamente, dunque, si può notare un deciso miglioramento nonostante la difficile congiuntura: nel corso dell’anno 2012 l’Area Euro ha registrato un avanzo commerciale di 81,8 mld, contro –15,7 mld del 2011, mentre le perdite del mercato UE sono ammontate a 104,6 mld, rispetto a –162,7 mld dell’anno precedente.
In questo scenario, a pesare in modo determinante sono il passivo UE dovuto ai costi delle risorse energetiche, aumentato a 388,6 mld nei primi undici mesi del 2012 in virtù di politiche energetiche ancora inefficienti dal punto di vista comunitario, e il surplus registrato dallo scambio di beni manufatti, pari a 330,8 mld. In particolare, ciò ha interessato le esportazioni verso Corea del Sud (+17%), Russia (+15%), Giappone (+15%), USA(+13%) e Brasile (+11%), mentre le importazioni hanno visto un incremento dei flussi da Svizzera (+14%), Norvegia (+9%) e USA (+8%).
Dal punto di vista dei singoli paesi membri, i surplus maggiori sono stati registrati in Germania (+174,6 mld), Olanda (+46 mld), Irlanda (+39,9 mld) e Repubblica Ceca (+12,1 mld), mentre, per quanto riguarda i disavanzi, svettano Regno Unito (-152,9 mld), Francia (-75,2 mld), Spagna (-30 mld) e Grecia (-19 mld).