Nel 2012 l’Italia ha registrato un deficit del 3%. Lo rileva Eurostat, limando al rialzo dello 0,1% la stima provvisoria diffusa a febbraio. Il dato è comunque in linea con i calcoli dell’Istat. La pagella europea è importante per il nostro Paese perché determinerà le scelte di Bruxelles in merito all’uscita o meno dell’Italia dalla procedura d’infrazione per deficit eccessivo.
La decisione è attesa per fine maggio e non è scontata, soprattutto dopo l’approvazione del decreto che sblocca 40 miliardi di pagamenti della Pubblica amministrazione alle aziende e che ha determinato una revisione delle stime del governo, che ha corretto le previsioni sul deficit 2013 dal 2,4 al 2,9%. Un dato che comunque rimarrebbe sotto il parametro di Maastricht, pari al 3%.
Quanto al rapporto debito-Pil, secondo Eurostat l’Italia ha chiuso l’anno scorso al 127%, al secondo posto dopo la Grecia (156,9%). L’intera Eurozona, invece, ha registrato progressi sul fronte del deficit (dal 4,4 al al 3,7%) e un aumento del debito (dall’87,3% al 90,6%). Allargando lo sguardo all’Unione europea, i dati sono passati rispettivamente dal 4,4% al 4,0% e dal dall’82,5% all’85,3%.
Il deficit più alto è quello della Spagna (10,6%), seguita da Grecia (10%), Irlanda (7,6%), Portogallo (6,4%). La Francia è al 4,8%, mentre la Germania è l’unico paese che registra un surplus (+0,2%).