Agli Europei è il giorno anche dell’esordio della Spagna, in campo alle 15 contro la Repubblica Ceca allo Stadium Municipal di Tolosa, nella seconda partita del gruppo D, dopo la vittoria di ieri della Croazia sulla Turchia per 1-0. Le Furie Rosse sono bicampioni in carica (2008 in Austria e Svizzera e 2012 in Polonia e Ucraina), l’obiettivo è entrare ancor di più nella storia con il terzo trionfo di fila e staccare la Germania nell’albo d’oro generale (entrambe al comando con 3 successi, il primo titolo degli iberici era arrivato nel 1964 nell’unica edizione giocata in casa), ma l’ultima immagine della nazionale spagnola in una fase finale è quella al termine dell’inutile vittoria contro l’Australia ai Mondiali brasiliani di due anni fa, con Iniesta e compagni già clamorosamente eliminati nel girone iniziale. Spagna che dunque vuole riscattare fin da subito quell’inatteso e incredibile flop e ricominciare da dove aveva lasciato quattro anni fa, con il rotondo 4-0 sull’Italia nella finale di Kiev, apice di un dominio iniziato nel 2008 e che ha visto in mezzo anche la conquista dei Mondiali 2010 in Sudafrica.
Anche questa volta si presenta come una delle grandi favorite, ma in maniera meno netta rispetto alle ultime edizioni, visto che sulla carta la Francia padrona di casa e la Germania sono al suo stesso livello, con le varie Inghilterra, Belgio e Croazia subito dietro. La qualità rimane enorme in tutti i reparti, nonostante alcuni nomi illustri non convocati, da Diego Costa a Isco, da Callejon a Santi Cazorla, a cui sono stati preferiti un po’ a sorpresa giocatori come Soriano, Aduriz o Nolito, e con in mezzo al campo, insieme a capitan Iniesta e Fabregas, ancora una volta intoccabile Busquets, forse il meno talentuoso di tutti quelli a disposizione. Starà al campo, fin da questo pomeriggio, decidere se tutte le scelte di Del Bosque (comunque non facili quando si deve pescare in mezzo a così tante opzioni) si saranno rivelate azzeccate, intanto i reduci delle vittorie del 2008, 2010 e 2012 sono 5: Casillas, Sergio Ramos, Fabregas, Iniesta e David Silva, mentre degli 11 che hanno vissuto il triplo trionfo in 6 non sono più presenti, ovvero Xavi, Xabi Alonso, Fernando Torres, Reina, Albiol e Arbeloa. Dei magnifici 5 ancora protagonisti, i quattro giocatori di movimento sono ancora le colonne portanti della Roja e saranno titolari a partire dall’esordio di oggi (in una formazione che dovrebbe vedere come unico finalizzatore Alvaro Morata, apparso in forma smagliante e che finora ha totalizzato 3 gol in 9 presenze con la maglia della nazionale) mentre il portiere ex Real nelle ultime stagioni ha collezionato più papere che grandi parate ed è stato giustamente scavalcato dal venticinquenne portiere del Manchester United, David De Gea (al centro però di qualche polemica di troppo nelle ultime ore per fatti extracalcistici).
E’ la decima partecipazione per le Furie Rosse alla fase finale di un Europeo, nella manifestazione gli spagnoli sono imbattuti da 12 partite (9V, 3N), striscia più lunga di sempre, e la loro ultima sconfitta è datata giugno 2004, 0-1 contro il Portogallo, inoltre nelle ultime 9 gare hanno subito un sol gol (concesso al nostro Di Natale nell’1-1 nel match d’esordio dell’ultima edizione) e hanno la porta inviolata da 510 minuti, altro record. Spagna che è una delle ultime big ancora da vedere all’opera in questo inizio di competizione, con il Belgio impegnato stasera contro l’Italia e Cristiano Ronaldo che esordirà domani contro l’Islanda. Finora le favorite hanno vinto tutte, a parte l’Inghilterra che si è fatta raggiungere a tempo scaduto dalla Russia, ma tutte hanno ottenuto il risultato con grande fatica e con un po’ di fortuna, dalla Francia nel match inaugurale contro la Romania alla Germania, che ieri sera a tratti è stata messa sotto dall’Ucraina, a dimostrazione del grande equilibrio di questo Europeo, a parte qualche squadra francamente non all’altezza, come l’Irlanda del Nord vista ieri sera nella partita contro la Polonia di Milik e Lewandowski.
Per il momento forse la formazione che ha impressionato di più mantenendo le attese è stata proprio la Croazia inserita nello stesso gruppo della Spagna, che grazie al gol di Modric ha superato una solida Turchia e mostrato le sue grandi qualità (e un Perisic ancora una volta devastante in nazionale, più che con la maglia nerazzurra). Croazia che può fare davvero benissimo in questo torneo, mentre alla Turchia manca qualcosa, ma ha già messo in mostra, anche solo per pochi minuti, il diciannovenne Emre Mor, talentino offensivo che il Borussia Dortmund si è assicurato andandolo a prendere in Danimarca nel Nordsjelland. Il gruppo D è sicuramente quello più insidioso nel quale poteva capitare una delle big e la Spagna farà quindi bene a partire subito col piede sull’acceleratore per evitare qualsiasi tipo di pericolo, avendo poi la seconda gara in programma contro la Turchia, con l’obiettivo di arrivare alla grande sfida contro la Croazia con solamente in palio il primo posto del girone.
Intanto l’avversario di oggi è la Repubblica Ceca, una formazione con più esperienza che freschezza e ben poche individualità di spicco, la punta è Necid (11 gol nell’ultimo campionato turco con il Bursaspor) con Lafata (20 gol più 5 in Europa League con lo Sparta Paga) come alternativa, mentre a centrocampo il gioco dovrebbe passare ancora dal 36enne e leggenda nazionale Rosicky, supportato da Darida, reduce da un’ottima stagione con l’Hertha Berlino e Dockal, che gioca in patria nello Sparta Praga. Repubblica Ceca che però si è comportata benissimo nelle qualificazioni ottenendo il pass con due turni d’anticipo (in un gruppo con Turchia e Olanda) ed è al suo sesto Europeo di fila da quando venne istituita nel 1993, in seguito alla divisione della Cecoslovacchia e la conseguente scomparsa di quella nazionale (e la nascita anche dell’altra metà, la Slovacchia).
Cechi che quindi non hanno mai mancato l’appuntamento con la fase finale e che hanno come massimo risultato la finale del 1996 in Inghilterra, quando quella squadra di Nedved e Poborsky, dopo aver eliminato anche l’Italia nel gruppo iniziale, si arrese solo in finale contro la Germania, con lo storico (e unico) golden goal di Bierhoff (che precedentemente aveva firmato anche il pareggio nei tempi regolamentari, dopo il gol di Berger). Considerando anche la Cecoslovacchia, le partecipazioni diventano 9, con la conquista del trofeo nel 1976, ma questa ormai è storia passata, mentre un dato curioso più recente rivela che i cechi non hanno pareggiato nessuna delle ultime 16 sfide disputate nelle fasi finali (8 vittorie e 8 sconfitte) e l’ultima volta che accadde fu nella semifinale dell’edizione del 1996, quando eliminarono la Francia ai rigori dopo lo 0-0 anche ai supplementari. Statistica che difficilmente si interromperà oggi, visto che nei quattro precedenti, tra qualificazioni europee e mondiali (questa sarà la prima volta in una fase finale), la Spagna si è imposta tre volte (l’unico pareggio è arrivato nel primo confronto nel 1996) e gli spagnoli entreranno in campo con tutti i favori del pronostico, che i bookmaker traducono in una quota di 1,42.