Ed eccoci qui, pronti per l’appuntamento con la storia. Conoscete forse un altro modo per definire Spagna-Italia di questa sera? Noi no, d’altronde i numeri parlano chiaro. Aspettiamo questo momento da 44 anni, per la precisione dal 10 giugno 1968, quando la Nazionale di Ferruccio Valcareggi ci regalò il tetto d’Europa. Da allora sono arrivate altre due Coppe del Mondo, ma il nostro continente è rimasto tabù. A volte per sfortuna (impossibile dimenticare il golden gol di Trezeguet del 2000), altre per nostre colpe, ma l’Europeo non ci è mai stato davvero amico.
Anche l’unica vittoria (quella del 1968 appunto) presenta qualche ombra: giocavamo in casa, la formula era molto più semplice (eravamo presenti solo noi, la Jugoslavia, l’URSS e l’Inghilterra) e, causa mancanza di supplementari e rigori dal regolamento, dovemmo giocare la finale due volte. Insomma, alla nostra gloriosa storia calcistica manca un Europeo moderno, vinto dopo aver superato il meglio d’Europa. Quale migliore occasione di questo, in cui abbiamo giocato alla pari con la Spagna, battuto Inghilterra e Germania, ma soprattutto convinto con il gioco.
Resta un ultimo grande ostacolo, ad essere precisi il più grande. Perché la Spagna di Del Bosque è senza dubbio la squadra migliore del Mondo, e vincendo scriverebbe una pagina di storia senza precedenti. Nessuno infatti è mai stato capace di conquistare consecutivamente Europeo, Mondiale e ancora Europeo; curioso che a tentare di rovinare la festa sarà proprio l’Italia che, appena 15 giorni fa, passava il girone anche (se non soprattutto) grazie all’onestà della Spagna. “Loro sono la squadra migliore del mondo, quella da battere” ha sospirato in conferenza stampa Cesare Prandelli, ma anche dinanzi a tanta forza il nostro spirito non cambierà.
“Dovremo creare superiorità numerica, e quando gli avversari ce lo permetteranno, faremo gioco. E’ la strada vincente, anche in prospettiva. Dovremo essere propositivi, chiudere gli spazi, recuperare palla e rimanere sempre concentrati. Il nostro centrocampo ha qualità, poi Pirlo esalta il reparto, così cerchiamo di metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio”. Il messaggio è chiaro: rispettiamo la Roja, ma non la temiamo. Stesso pensiero anche da parte di capitan Buffon, che sogna di alzare al cielo il prestigioso trofeo: “Kiev come Berlino? Emozioni e fiducia sono quelle. Per sapere se sarà uguale, bisogna avere la pazienza di aspettare. Ma le analogie sono molte…”.
Insomma, la fiducia è tanta, d’altronde non potrebbe essere altrimenti. Questa sera un intero Paese si stringerà attorno agli Azzurri, capaci di unire le massime istituzioni dello Stato (a Kiev sarà presente il premier Mario Monti e lunedì il presidente Giorgio Napolitano riceverà la Nazionale, comunque vada a finire) e il popolo. Magia del calcio, unico vero trait d’union di un Paese che, troppo spesso, dimentica i pregi dell’italianità. Anche per questo gli Azzurri si meritano un grazie a prescindere. Ora però portateci la Coppa, l’Italia intera vi aspetta per onorarvi e festeggiare assieme a voi.
PROBABILI FORMAZIONI
Spagna (4-3-3): Casillas; Arbeloa, Sergio Ramos, Piquè, Jordi Alba; Busquets, Xabi Alonso, Xavi; Silva, Fabregas, Iniesta.
A disposizione: Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Cazorla, Jesus Navas, Negredo, Pedro, Torres, Mata, Llorente.
Squalificati: nessuno.
Commissario Tecnico: Vicente Del Bosque.
Italia (4-3-1-2): Buffon; Abate, Bonucci, Barzagli, Chiellini; De Rossi, Pirlo, Marchisio; Montolivo; Cassano, Balotelli.
A disposizione: Sirigu, De Sanctis, Ogbonna, Balzaretti, Maggio, Thiago Motta, Giaccherini, Diamanti, Nocerino, Giovinco, Borini, Di Natale.
Squalificati: nessuno.
Commissario Tecnico: Cesare Prandelli.
Arbitro: Pedro Proença (POR).
Assistenti di linea: Bertino Miranda (POR) – Ricardo Santos (POR).
Assistenti di porta: Manuel De Sousa (POR) – Duarte Gomes (POR).
Quarto uomo: Cüneyt Çakir (TUR).