Il primo “set-point”. Spagna-Italia, oltre a essere una classica del calcio europeo, mette in palio un pass per gli ottavi di finale, con comando del girone annesso. Il 2-2 tra Croazia e Albania, infatti, consente a entrambe di giocarsi la qualificazione già stasera, a patto però di vincere, visto che un pari rimanderebbe ogni discorso all’ultima giornata. Lì ci sarebbero due sfide incrociate molto pericolose e la possibilità di accontentarsi di un punto, seppur stuzzicante, non escluderebbe automaticamente il rischio sorprese.
Spagna – Italia (ore 21, Rai Uno e Sky)
La prospettiva di qualificarsi e rendere inutile il match con la Croazia è allettante, ma la missione è quantomeno complicata. La Spagna, pur senza toccare i livelli del passato, resta una Nazionale molto forte, il che rappresenta una sorta di crash test per gli azzurri di Spalletti: vincere, o se non altro giocarsela alla pari, darebbe un’enorme spinta a livello mentale, mentre una sconfitta, ancor peggio se meritata, potrebbe minare la credibilità del gruppo, con tutte le conseguenze del caso. Un tempo non ci sarebbero stati dubbi sul tipo di partita, con le Furie Rosse a palleggiare (spesso e volentieri in orizzontale, in perfetto stile tiki taca) e noi a difenderci, pronti a sfruttare eventuali contropiedi. Oggi però le definizioni non vanno più di moda, così capita di vedere Germania e Inghilterra che tengono palla e crossano poco, una Francia che agisce soprattutto in ripartenza, un’Italia che fraseggia e una Spagna molto verticale, tanto da lasciare addirittura il possesso agli avversari (vedi le statistiche nel match contro la Croazia, con gli uomini di Dalic superiori in tutto, tranne che nel punteggio). Colpa, o merito a seconda dei punti di vista, della globalizzazione calcistica, decisiva nel mischiare i diktat del passato e “sporcare” le rispettive caratteristiche: Spagna-Italia, insomma, potrebbe sorprenderci anche a livello tattico, sempre che Spalletti e De La Fuente non si inventino qualche colpo di genio.
Spalletti non si snatura: “Voglio un’Italia convincente, la chiave è giocare a calcio”
“Voglio vedere un’Italia che ripeta la buona prestazione che ha fatto con l’Albania, nonostante davanti a noi ci sia una delle migliori scuole calcistiche del mondo – ha sottolineato Spalletti -. Ci sono due strade per fare calcio e vincere, il collettivo e i grandi campioni che hanno i grandi colpi. Noi abbiamo la prima possibilità, è quella la strada che dobbiamo percorrere perché ci manca il giocatore top che vince le partite da solo. La Spagna è diventata una scuola di calcio perché ha fatto sempre lo stesso calcio, perché ha avuto il coraggio di mantenere nel tempo la stessa idea di calcio, la stessa richiesta e la stessa disponibilità da parte dei giocatori. Per arrivare a quei livelli lì, bisogna riproporre sempre la stessa idea di calcio: non una volta tutti avanti e una tutti indietro. Bisogna sempre tentare di fare la partita, non avere pause e avere quella voglia matta di mostrare che anche la nostra è una scuola importante”.
De La Fuente: “Vogliamo vincere, questa è come una finale”
“Vogliamo vincere perché una partita importante, vogliamo vincere perché è contro l’Italia ed è come una finale, vogliamo vincerle tutte – ha replicato il ct spagnolo De La Fuente -. Li conosciamo, conosciamo i loro giovani e sappiamo che sono in forma, hanno grandi individualità ed è come guardarci allo specchio, sarà una partita equilibrata. Non siamo sorpresi, non ci sorprende il loro gioco, siamo pronti a lavorare nel fango, conosciamo la loro competitività. Siamo consapevoli del potenziale di tutte e non siamo sorpresi dalle prestazioni di Francia, Germania, Portogallo, Italia, continueremo a lavorare con umiltà per migliorare. Possiamo fare un calcio di controllo, ma allo stesso tempo fare transizioni più veloci: dobbiamo interpretare tutti questi scenari sfruttando le caratteristiche dei nostri calciatori”.
Spagna – Italia, le formazioni
Spalletti sembra orientato a confermare la formazione già vista con l’Albania, anche se resta il dubbio Cristante, che potrebbe sostituire uno tra Frattesi, Pellegrini o Jorginho. De La Fuente invece non ha ballottaggi per la testa, convinto che il 4-3-3 che ha spazzato via la Croazia sia il migliore a disposizione.
Spagna (4-3-3): Unai Simon; Carvajal, Nacho, Le Normand, Cucurella; Pedri, Rodri, Fabian Ruiz; Yamal, Morata, Nico Williams
Allenatore: De La Fuente
Panchina: Raya, Remiro, Vivian, Grimaldo, Laporte, Jesus Navas, Merino, Baena, Zubimendi, Fermin Lopez, Joselu, Olmo, Ferran Torres, Oyarzabal, Ayoze Perez
Indisponibili: nessuno
Squalificati: nessuno
Diffidati: Rodri
Italia (4-2-3-1): Donnarumma; Di Lorenzo, Calafiori, Bastoni, Dimarco; Jorginho, Barella; Chiesa, Frattesi, Pellegrini; Scamacca
Allenatore: Spalletti
In panchina: Meret, Vicario, Gatti, Mancini, Buongiorno, Darmian, Cambiaso, Bellanova, Cristante, Fagioli, Folorunsho, El Shaarawy, Retegui, Zaccagni, Raspadori
Indisponibili: nessuno
Squalificati: nessuno
Diffidati: Pellegrini, Calafiori