Il processo di risanamento patrimoniale delle banche europee è tutt’altro che terminato. Lo ricorda Andrea Enria, presidente dell’ Eba – Autorità Bancaria Europea – durante un convegno a Dublino.
La politica di espansione monetaria della Bce, però, ha avuto secondo l’Eba un ruolo determinante nello scongiurare un crollo verticale del credito all’economia reale. Ciononostante, le banche sono ancora lontane dal raggiungimento dei requisiti patrimoniali imposti dall’Eba, che ha chiesto agli istituti di raccogliere 115 miliardi di euro per rispettare il requisito di capitale Core Tier 1 del 9% entro giugno 2012.
Per questo motivo i principali outlook sui mesi a venire registrano aspettative piuttosto fredde per quanto riguarda la ripresa del credito al settore privato: il capo-economista di Invesco Ltd John Greenwood prevede che per tutto il 2012 le attività di finanziamento da parte degli istituti rimarranno contratte, accentuando il ciclo depressivo.
Il Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, non ha per ora impegnato l’istituzione di Francoforte a programmare nuove aste LTRO, ma le pressioni in tal senso potrebbero rimanere elevate, qualora le tensioni sui titoli di stato non si alleviassero nelle prossime settimane.
Al netto delle operazioni di rifinanziamento preesistenti, convertite in LTRO, la liquidità netta messa a disposizione a cavallo del nuovo anno, infatti, ammonta a 502 miliardi di euro, un ammontare che potrebbe non essere sufficiente a risollevare i mercati finanziari nel medio-lungo periodo.