Chiusi per festività i listini cinesi e di Taiwan, ad aprire la settimana finanziaria è la Borsa di Tokyo (-0,2%), frenata dall’indice Pmi sull’andamento della produzione, in calo ad aprile a 53,5 punti, dai 54,1 di marzo, a conferma che la discesa dello yen sul dollaro (ai minimi da 22 anni) non compensa il calo dell’export.
Più marcato il calo di Sidney (-1,2%) alla vigilia della riunione di domani della Royal Bank of Australia che potrebbe date il via libera ad un aumento dei tassi. In ribasso anche Il Kospi di Seul (-0,5%) e il BSE Sensex di Mumbai (-0,7%).
Sos Cina: crolla l’indice servizi, disoccupazione giovanile al 16%
Nonostante la chiusura delle Borse, la Cina resta al centro delle preoccupazioni dei mercati. Da Pechino arrivano dati non rassicuranti sulla congiuntura, stressata dalla politica di chiusura anti-Covid che, dopo Shangai, sta coinvolgendo la capitale. L’indice PMI sulle aspettative delle aziende manifatturiere è sceso a 47,4 punti in aprile, da 49,5 di marzo. Molto più pesante il calo dell’indice PMI non manifatturiero, arrivato a 41,9 da 48,4: il consensus era 47. Anche l’indice Caixin, concentrato sull’industria privata, è sceso più del previsto a 46.
Un lungo servizio del Wall Street Journal sottolinea stamane le condizioni di disagio, quasi inedite, del mercato del lavoro, specie dei più giovani. La disoccupazione ha toccato il 16 % ed è destinata ad aumentare quando in estate prenderanno il diploma più di 10 milioni di ragazzi per i quali, secondo la RenMin University, non sarà facile entrare nel mondo del lavoro.
S&P 500 in ripresa, bond al 2,93%
L’aumento dei tassi di mercato e la corsa del dollaro restano anche stamane le note dominanti all’apertura dei mercati occidentali. Dopo la batosta di venerdì, il future dell’indice S&P500 è in rialzo dello 0,5%. il Treasury Note a dieci anni a 2,93%. Il future del decennale è in calo dello 0,3%, sui minimi da fine 2018.
Torna su il dollaro nei confronti di tutte le controparti. Euro-dollaro a 1,052, in calo dello 0,2%.
Il petrolio WTI a tratta 103,8 dollari il barile, in calo dello 0,8% in attesa delle decisioni Ue sull’embargo verso Mosca, una delle decisioni più attese.
La Fed taglierà anche il bilancio
La settimana sarà però condizionata soprattutto dall’esito dell’atteso vertice della Federal Reserve, che procederà a un aumento di 50 punti dei tassi ufficiali e che, probabilmente, confermerà un’operazione simile anche per giugno e più avanti fino al 3,50%. Oltre a queste decisioni ormai scontate, si guarda alle modalità del programma di tagli al portafoglio della Fed per ridurre i bond in circolazione.
La previsione, combinata con l’esplosione dei lockdown anti Covid in Cina e la guerra in Ucraina, ha provocato la frana dei listini azionari: il Nasdaq ha perduto in aprile il 13,8%, sotto la spinta di Amazon (-14% venerdì, la perdita peggiore dal 2006), minori ma rilevanti i cali delle altre Borse (Piazza Affari -4,14%), su cui preme il rischio recessione.
Indici Pmi ed occupazione in arrivo per l’Europa
In questa cornice, assumono un valore particolare i dati Pmi sull’andamento del settore manifatturiero di Italia, Francia, Germania e dell’intera Eurozona in uscita stamane. In agenda anche le vendite al dettaglio in Germania, la disoccupazione in Italia e la fiducia economica nell’Eurozona. Dagli Stati Uniti in arrivo nel pomeriggio il Pmi manifatturiero di Markit, le spese in costruzioni e l’indice Ism.
Oggi l’Istat renderà noto anche il tasso di disoccupazione a marzo, domani l’Eurostat. Venerdì si attendono i dati dell’indice dei salari e tasso di disoccupazione ad aprile negli Usa.
Pronto il sesto pacchetto di sanzioni anti Mosca
Ma l’appuntamento più importante, tra oggi e domani, riguarda la decisione sul sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia in discussione al Consiglio dei ministri d’Europa. Dovrebbe prendere il via finalmente l’embargo “light” al petrolio russo. Ovvero uno stop graduale all’import del greggio che viene dal freddo, sul quale anche la Germania potrebbe convergere, seppur dopo aver strappato un rinvio di sette mesi della chiusura totale.
La settimana dei conti di Enel, Ferrari, Unicredit e Tim
A Roma è atteso il Consiglio dei ministri per il nuovo decreto sull’energia e sugli aiuti a famiglie e imprese per un importo che si stima attorno ai 7,5 miliardi.
Sul fronte societario, molti i risultati trimestrali attesi in settimana. Tra le aziende principali, domani BP, CNH Industrial Pfizer e Starbucks. Mercoledì Airbus, eBay, Enel, Ferrari, Uber, UniCredit e Volkswagen. Giovedì InBev, Shell, ArcelorMittal, Axa, BMW, Lufthansa, News Corp e Telecom Italia. Venerdì Adidas.
Warren Buffett compra a zioni per 51 miliardi
Il mercato prende atto che Warren Buffett non cambia strategia: nel primo trimestre, di fronte ai prezzi calanti delle azioni, Berkshire Hathaway ha acquistato azioni del mercato statunitense per 51,1 miliardi di dollari. Un’iniezione di fiducia in un settore fortemente indebolito, ha scritto il Financial Times.
Amazon ricorre contro il sindacato, basta sussidi anti-Covid
Una corte federale del lavoro Usa procederà oggi al riconteggio dei voti con i quali è stato formato il mese scorso a New York il primo sindacato interno ad Amazon. Sempre da oggi l’azienda smetterà di pagare i congedi di malattia per Covid-19 dei dipendenti: ai contagiati sarà riconosciuto un congedo di cinque giorni non retribuito. In Piazza Affari, oltre ad una pioggia di dividendi per le small cap e i titoli del mercato Emg, sono in programma oggi le trimestrali di Italgas e Piaggio.
Leggi anche – I beni rifugio cambiano: non più bond e oro, ma soprattutto le azioni e il dollaro