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Europa sempre più “grigia”: il 90% degli occupati ha dai 55 anni in su

Largo ai giovani? Non proprio. Semmai, alla larga. In tutta Europa, negli ultimi dieci anni, il mondo del lavoro ha visto un aumento degli occupati over 50 e over 60, richiesti piu’ dei loro colleghi meno anziani. Lo rileva l’Eurostat in una pubblicazione diffusa oggi a Bruxelles. I dati parlano chiaro: dal 2000 al 2010 nell’Unione europea la quota di occupati di eta’ compresa tra i 55 e i 59 anni e’ passata dal 50,3% del totale al 60,9% (per un aumento superiore al 10%), mentre i lavoratori tra i 60 e i 64 anni nello stesso decennio sono passati dal 23% al 30,5% del totale della forza lavoro su territorio Ue. E i giovani? Di fatto fermi al palo, dato che dal 2000 al 2010 la quota di over 20 attivi sul mercato e’ crescita di appena il 2,1%.

I dati impressionano, ma non sorprendono: l’Istituto europeo di statistica ricorda che dal 1990 al 2010 il tasso di invecchiamento della popolazione nell’Europa a 27 e’ cresciuto, facendo segnare un +5% degli over 55, arrivati a rappresentare il 30% della popolazione europea. Addirittura nel 2060 si stima che il 40% degli europei avra’ dai 55 anni in su. Insomma, i giovani nel mondo del lavoro, almeno in Europa, si vedono poco perche’ ce ne sono sempre meno: e’ questo il dato che sembra emergere dallo studio Eurostat. Gia’ adesso paesi come Germania, Italia, Finlandia, Bulgaria, Svezia e Grecia eccedono la media europea per quota di popolazione over 55 (rispettivamente 32,6%, 32,5%, 31,7%, 31,3%, 31% e 30,9%), Risultato: in media in Europa sei occupati su dieci hanno tra i 55 e i 59 anni, tre occupati su dieci hanno dai 60 ai 64 anni, e solo un occupato su dieci ha tra i 20 e i 54 anni. L’Italia in questo rappresenta forse una piccola piacevole eccezione: il 52,7% degli occupati ha tra i 55 e i 59 anni e il 20,5% tra i 60 e i 64 anni. Il che vuol dire che i meno anziani occupati sono due su dieci (26,8%).

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