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Europa, Nord vs Sud: lo spread del credito

Nord vs Sud? Non più solo una questione di debito, virtuosi contro Piigs. D’ora in poi sempre più un problema di sportello, con le banche del Sud che contrarranno ulteriormente il credito. Una ricerca appena pubblicata da Ernst & Young, Eurozone for Financial Services Forecast, rileva che mentre nei mercati settentrionali le previsioni relative al credito sono il leggero miglioramento, dall’altra la situazione dei paesi meridionali sarà molto più complessa a causa dei crediti inesigibili e delle forti pressioni sugli aspetti regolatori.

La prospettiva per i non performing loans è andata peggiorando in poco tempo – scrive Ernst & Young – mentre la qualità del credito nell’Eurozona si è deteriorata più rapidamente del previsto. Si stima che nel 2012 i crediti inesigibili abbiano raggiunto un altissimo 6,8% e, per il 2013, ci si aspetta che la percentuale possa salire al 7,6% (in crescita dell’1% rispetto alle stime precedenti)”. E non sorprende che l’aumento di debiti dubbi stia guidando verso standard sui prestiti sempre più severi.

Allo stesso tempo  le ultime direttive regolatorie hanno spinto le banche verso un processo di riduzione del debito per centrare i più severi parametri di capitale. Ma, mentre le banche più grandi sono riuscite ad approfittare della situazione, quelle più piccole stanno ancora incontrando difficoltà e costi eccessivi nell’accesso al credito. “Le conseguenze – afferma Guido Celona, responsabile per l’Italia del settore Financial services di Ernst & Young – non possono che avere un impatto negativo sulla concessione di nuovi prestiti, sia ai privati sia alle aziende”. In particolare per l’Italia le stime 2013 sui non-performing loans indicano un aumento al 10,2% (dal 9,1% del settembre 2012), il livello più alto degli ultimi 14 anni.

Per Ernst & Young la riduzione dei prestiti nel 2013 si attesterà a 132 miliardi di euro nell’Eurozona (a 12.132 miliardi da 12.264). In particolare, sul fronte del credito alle imprese ci si aspetta che nel 2013 cresca dell’1-2,5% in Francia, Germania, e in Olanda. In Italia ci sarà una lieve flessione (-0,5%) mentre in Spagna il calo potrebbe toccare il 4%. Se però si prendono in considerazione gli ultimi due anni il divario diventa ancora più marcato. In questo periodo c’è stato un aumento dei prestiti per Francia, Germania e Olanda rispettivamente di 18, 72 e 28 miliardi. Al contrario in Italia c’è stato un calo di 43 miliardi durante lo stesso periodo e in Spagna di 100 miliardi. “L’effetto di questa contrazione del credito per le imprese del Sud Europa – ha detto Celona – procurerà così l’inasprirsi e il prolungarsi della recessione. Come risultato, la crescita, per alcuni mercati, potrebbe non tornare prima del 2015”. 

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