A caccia della gloria. Comincia da Budapest il trittico di finali che vedrà protagoniste Roma, Fiorentina e Inter, alla ricerca di un en-plein europeo che manca addirittura da 33 anni. L’ultima volta, infatti, risale alla stagione 1989/90 e si concluso con un triplo trionfo: il Milan vinse la Coppa dei Campioni, la Juventus la Coppa Uefa (in un derby italiano con la Fiorentina) e la Sampdoria la Coppa delle Coppe. Non sappiamo se il miracolo (perché di questo si tratterebbe) si ripeterà ancora, ma intanto abbiamo tre squadre in finale, pronte a giocarsela fino all’ultimo pallone.
Siviglia – Roma (ore 21, Rai Uno, Sky, DAZN)
Si parte dalla finale di Europa League tra Siviglia e Roma, con i giallorossi a caccia del secondo trofeo internazionale dopo la Conference dello scorso anno. Questa volta l’asticella si è decisamente alzata, sia perché la Coppa vale di più (basti pensare che vincerla darebbe l’accesso alla Champions e alla Supercoppa Europea), che per il valore dell’avversario, vero e proprio specialista della manifestazione. Gli andalusi, infatti, l’hanno vinta sei volte su sei, stabilendo il record assoluto sia per quanto concerne l’Europa League che la vecchia Coppa Uefa: basti pensare che Inter, Juventus, Liverpool e Atletico Madrid inseguono (si fa per dire) a quota tre… Da questo punto di vista il confronto è impietoso visto che la Roma non ha mai conquistato il trofeo, limitandosi alla finale persa con l’Inter nel 1991, ma le partite non si vincono con la storia, o quantomeno non solo. Il match, anzi, si presenta piuttosto equilibrato tra la sesta della Serie A e l’undicesima della Liga, anche se è giusto dire che i giallorossi sono in fase calante (l’ultimo successo in assoluto è l’1-0 sul Leverkusen del 11 maggio, mentre in campionato bisogna andare addirittura al 3-0 sull’Udinese del 16 aprile), mentre gli spagnoli, seppur sconfitti sabato dal Real Madrid, sono caduti solo due volte nelle ultime 15 partite. L’ultimo precedente con l’Italia, inoltre, non evoca certo bei ricordi, visto che la squadra di Mendilibar è arrivata a Budapest battendo la Juventus, ma Mourinho non può e non deve avere paura: se il Siviglia è specialista di finali, infatti, lo stesso si può dire anche per lo Special One, uscito trionfante da tutte le cinque disputate in carriera.
Mourinho: “Siviglia favorito? Lo rispetto, ma la storia non gioca…”
“È stato un tragitto lungo, diverso da quello del nostro avversario che viene dalla Champions – ha spiegato il tecnico giallorosso in conferenza stampa -. Noi abbiamo fatto 14 gare per arrivare qui, lo meritiamo. Adesso sta arrivando l’ora, ci abbiamo lavorato negli ultimi giorni e vogliamo lottare fino alla fine. Io penso che la storia non gioca, anche se Mendilibar la pensa diversamente visto che vede il Siviglia favorito. Per loro una finale europea è abitudine, per noi invece è qualcosa di storico, ma ribadisco che vogliamo provarci con tutte le nostre forze”. Il discorso è poi scivolato sul suo futuro, tema che tiene in ansia da mesi la parte romanista della Capitale. La sensazione è che il portoghese, stanco delle incomprensioni con i Friedkin e Tiago Pinto, abbia ormai deciso di voltare pagina a prescindere dal risultato di stasera, proprio come ai tempi dell’Inter, ma il diretto interessato, pur senza smentire, non ha voluto dire di più. “Le domande sul futuro di qualcuno vanno fatte a Mendilibar, è lui che non ha il contratto – ha glissato Mou -. Io ho parlato con i miei capitani, ho risposto in maniera obiettiva e non voglio che loro vi dicano cosa ho detto. Loro sanno cosa penso, rispetto al 2010 la situazione è diversa perché allora era tutto fatto col Real. Oggi zero contatti con altre società, oggi è importante essere noi”.
Mendilibar: “La storia non gioca? Vero, ma neanche le buone parole…”
La replica di Mendilibar non s’è fatta attendere, tanto più che la sua conferenza stampa è andata in scena subito dopo quella del collega. “La storia non mente, negli ultimi 20 anni il Siviglia è stata la migliore della competizione, i trofei stanno in bacheca – ha sottolineato il tecnico spagnolo -. La gente non si accontenta delle buone prestazioni, ma vuole l’Europa League. Abbiamo fatto bene nel nostro cammino, questa volta giocheremo contro una squadra diversa e sono convinto di poter fare una buona prova. Mourinho? Lui ha i capelli bianchi da prima di me, è vero che la storia non gioca ma neanche le buone parole verso gli avversari. Abbiamo battuto grandi squadre e anche stavolta il nostro approccio sarà lo stesso, poi vedremo chi vincerà”.
Siviglia – Roma, le formazioni: Dybala c’è, ma parte dalla panchina
Il grande dubbio della vigilia riguardava la presenza di Dybala, ma a dissiparlo ci ha pensato lo stesso Mourinho (“può giocare 20-30 minuti”). L’argentino dunque non partirà dall’inizio, però sarà in panchina pronto a subentrare nella seconda parte di gara: non il massimo considerando che si tratta del miglior calciatore della rosa, ma meglio che niente. Per il resto le scelte sono fatte, anche in virtù del rientro di Spinazzola, l’altro titolarissimo recuperato alla causa. Il 3-4-2-1 della Roma vedrà così Rui Patricio in porta, Mancini, Smalling e Ibanez in difesa, Celik, Cristante, Matic e Spinazzola a centrocampo, Pellegrini ed El Shaarawy sulla trequarti, Abraham in attacco. Classico 4-2-3-1 anche per Mendilibar, che risponderà con Bono tra i pali, Jesus Navas, Marcao, Gudelj e Alex Telles nel reparto arretrato, Rakitic e Fernando in mediana, Ocampos, Torres e Gil alle spalle dell’unica punta En-Nesyri.