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Europa League: Napoli e Fiorentina, addio a Varsavia

A Varsavia ci vanno gli altri. Napoli e Fiorentina salutano l’Europa League e con lei anche i sogni di gloria: il 27 maggio, infatti, saranno Dnipro e Siviglia a giocarsi il trofeo in terra polacca. Eliminazioni brucianti per entrambe, seppur con una sostanziale differenza. I viola infatti avevano già salutato la coppa la scorsa settimana, gli azzurri invece credevano davvero di poter raggiungere la finale. Un tonfo totale per Benitez e i suoi, usciti addirittura sconfitti dai modesti ucraini. 

“Meritavamo di più – il commento del tecnico spagnolo. – Abbiamo avuto tante occasioni, sia all’andata che al ritorno ma avremmo dovuto sfruttarle meglio. Sono dispiaciuto perché potevamo vincere, avessimo segnato all’inizio le cose sarebbero cambiate. Il mio futuro? Ne parlerò con De Laurentiis e la mia famiglia, non so ancora quando deciderò”. 

Parole che sanno tanto di addio, anche perché, numeri alla mano, la sua gestione si è rivelata tutt’altro che trionfale. Fuori dalla Champions ad agosto e mai in lotta per lo scudetto, il Napoli vedeva nell’Europa League l’unica chance per impreziosire una stagione piuttosto avara, invece è arrivata un’eliminazione bruciante, spiegata solo in parte dagli arbitraggi tutt’altro che felici. 

Gol dell’andata in netto fuorigioco, gol di ieri forse viziato da un fallo: resta però la brutta prestazione di ieri, condita da una preoccupante sterilità offensiva. Gli azzurri hanno avuto la palla per passare in vantaggio dopo appena 8’ ma Higuain, proprio come al San Paolo, si è fatto ipnotizzare da Boyko. Stesso copione al 28’ quando il portiere ucraino ha deviato in corner un bel colpo di testa del Pipita. Ma al di là delle occasioni è stato il Dnipro a gestire il match, con un atteggiamento offensivo che ha colto di sorpresa gli azzurri. 

E al 58’, dopo almeno tre palle gol sprecate, gli ucraini hanno trovato il vantaggio con Seleznyov, “malizioso” nel prendere il tempo a Britos (le immagini mostrano una trattenuta quantomeno sospetta) e a battere l’immobile Andujar con un colpo di testa. Segnato l’1-0 gli uomini di Markevych hanno arretrato il baricentro ma il Napoli, nonostante i cambi di Benitez (fuori Gabbiadini e Insigne, dentro Hamsik e Mertens), ha prodotto solo qualche mischia, senza offrire mai l’impressione della rimonta. La traversa di Matheus (92’) ha solo certificato la superiorità ucraina, già evidente a livello tattico e mentale: in finale va il Dnipro che si giocherà la coppa contro il Siviglia. 

Nessun ribaltone al Franchi, niente che valga la pena di entrare nella storia del calcio fiorentino. I viola avevano un compito difficile, anzi difficilissimo, ma certo potevano giocarsi meglio le proprie carte. Stadio pieno, squadra offensiva e votata al palleggio, tanto da rinunciare all’unico vero centravanti in rosa (Gomez) in virtù di maggiori velocità e imprevedibilità (Ilicic). L’occasionissima di Gonzalo Rodriguez (17’) sembrava il preludio a una partita aperta ma al primo ribaltone il Siviglia ha chiuso ogni discorso. Punizione di Banega e tap-in di Bacca, il tutto di fronte all’immobile Savic, per lo 0-1 spagnolo (22’). Altri 5’ e la squadra di Emery ha raddoppiato (Carriço), dando il là ai primi fischi del delusissimo pubblico del Franchi. Diventati poi assordanti al 67’ quando Ilicic ha fallito il rigore della bandiera, rendendo addirittura umiliante il confronto. 

“Chi paga il biglietto può esprimere il suo pensiero ma io non condivido – il commento stizzito di Montella. – Questa squadra merita più rispetto, evidentemente i tifosi della Fiorentina non riconoscono la nostra vera dimensione. Forse, dopo stasera, qualcuno dei nostri giocatori se ne andrà. Il mio futuro? Vedremo, ho un contratto ma ora non è il momento di parlarne”. Strappo netto con la piazza, per un commiato quasi sicuro dopo tre anni di luci (poche) e ombre (tante). Scenari simili a Napoli e Firenze, dove l’Europa League ha avuto l’effetto di un boomerang. Poteva portare alla gloria, molto probabilmente segnerà l’inizio di due rivoluzioni.

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