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EUROPA LEAGUE – Cinque italiane in campo ma il clou è il derby tricolore Fiorentina-Roma

Il derby tricolore tra la Fiorentina e la Roma domina il turno di Europa League che vede impegnate anche l’Inter sul campo del Wolfsburg, il Torino a San Pietroburgo contro lo Zenit e il Napoli incasa contro la Dinamo Mosca – Ma la curiosità principale riguarda il derby italiano: che Fiorentina vedremo stasera e la Roma saprà rialzarsi?

EUROPA LEAGUE – Cinque italiane in campo ma il clou è il derby tricolore Fiorentina-Roma

Capitolo ottavi di finale. La strada verso la finalissima di Varsavia ricomincia questa sera, con le 16 squadre rimaste a scontrarsi nelle gare d’andata. Mai come quest’anno l’Europa League fa gola al calcio italiano: un po’ perché, per la prima volta, metterà in palio un posto in Champions (dopo tanto tempo potremmo tornare ad avere 4 partecipanti), un po’ per via del fatto che abbiamo ancora 5 squadre in corsa e questo, al punto in cui siamo arrivati, ci autorizza a un pizzico di ottimismo. Guai però ad illudersi: la strada verso la gloria è ancora lunga, molto lunga. 

Il sorteggio poi non ci è stato certo amico, fatta eccezione, forse, per il Napoli, che se la vedrà con la Dinamo Mosca. Le altre invece saranno attese da scontri vibranti, su tutti il “derby tricolore” tra Fiorentina e Roma (ore 21.05). E’ questa infatti, almeno per noi, la partita più delicata, quella che ci regalerà una squadra ai quarti ma che, inevitabilmente, ce ne toglierà un’altra. Sulla carta sembrerebbero favoriti i viola, non fosse altro per le difficoltà palesate dai giallorossi. La batosta di lunedì scorso però (0-4 contro la Lazio) fa capire che anche la Fiorentina non è invincibile. 

“Non mi fido di loro, hanno una squadra di qualità costruita per vincere – le parole di Montella in conferenza stampa. – Dovremo fare una gara strategica, loro in trasferta giocano meglio”. L’aereoplanino ha problemi in attacco: Gomez è indisponibile e Babacar ha recuperato solo all’ultimo. Ecco perché, con ogni probabilità, si affiderà al duo Ilicic-Salah, tanto povero di chili quanto ricco di tecnica e rapidità. “Mi auguro di rivedere la Roma di Rotterdam, o quella degli ultimi minuti con la Juve – ha spiegato Garcia. – Se vogliamo qualificarci dobbiamo giocare bene sia all’andata che al ritorno, vogliamo qualificarci ai quarti di finale”. Guai di formazione anche per il francese: indisponibile Totti, l’attacco verterà sul tridente Florenzi-Ljajic-Gervinho. Brividi al Franchi, ma non solo. 

Anche in Germania infatti si prospetta una seratina niente male, con l’Inter impegnata sul campo del Wolfsburg (ore 19). I tedeschi, secondi in Bundesliga a meno 11 dal Bayern Monaco, hanno sin qui disputato un 2015 quasi perfetto, macchiato solo dalla sconfitta nell’ultimo turno contro l’Augsburg. “Sono un’ottima squadra, la loro posizione in campionato non è casuale – l’analisi di Mancini. – Noi però possiamo farcela, a patto di giocare in modo intelligente e di concedere il meno possibile. Dovremo ragionare, la qualificazione non si decide in Germania ma su due partite…”.

Il tecnico nerazzurro schiererà la miglior formazione possibile, al netto di infortunati (ai soliti si è aggiunto Campagnaro) e indisponibili (Brozovic e Podolski, entrambi fuori dalla lista Uefa). In mezzo, proprio come a Glasgow, toccherà al trio Guarin-Medel-Kuzmanovic mentre là davanti Shaqiri ed Hernanes supporteranno l’unica punta Icardi. I tedeschi risponderanno con il solito 4-2-3-1 tutto tecnica e velocità, impreziosito dal belga De Bruyne, dal tedesco Schurrle (ex Chelsea) e dall’olandese Dost. 

Emozioni in vista anche a San Pietroburgo, dove lo Zenit ospiterà un Torino a caccia di un’altra impresa dopo quella di Bilbao (ore 18). “Avremo maggiori difficoltà che contro l’Athletic, contro un avversario che sta dominando il campionato – ha ammesso Ventura. – Sarà una verifica importante sulla personalità della squadra, se giocheremo da Toro nulla può essere precluso”. I granata tenteranno il colpaccio con la coppia Martinez-Quagliarella e con l’asso Maxi Lopez da calare, eventualmente, a gara in corso, Villas Boas risponderà con un 4-2-3-1 in cui brillano le stelle Hulk, Witsel, Danny, Shatov e Rondon. 

Sulla carta, ma solo lì, il match più tranquillo sembra essere quello del San Paolo, dove il Napoli ospiterà la Dinamo Mosca (ore 21.05). Serve una vittoria per chiudere i discorsi già stasera, pena rischiare grosso, tra una settimana, nella capitale russa. Eppure, dalle parti di Castelvolturno, l’argomento trainante è sempre lo stesso: quale sarà il futuro di Benitez? “Non ho ancora deciso, lo farò a metà aprile – ha risposto enigmaticamente lo spagnolo. – Pensiamo alla partita, loro hanno giocatori di qualità. Dovremo mettere in campo intensità e attenzione difensiva, oltre che massima concentrazione: in Russia non sarà facile”. Rafa schiererà la formazione migliore, pur senza rinunciare al turnover. A centrocampo tornerà Jorginho, sulla trequarti, dopo la panchina contro l’Inter, spazio nuovamente a Gabbiadini e De Guzman. Il tutto, ovviamente, a supporto di Higuain, l’uomo su cui il Napoli punta per arrivare a Varsavia. 

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