L’Atalanta fa la storia, la Roma la sfiora soltanto. La serata di Europa League si rivela dolce e amara per il calcio italiano: la Dea vola in finale battendo il Marsiglia con un roboante 3-0, i giallorossi si arrendono al Bayer Leverkusen dopo aver accarezzato l’impresa. Il 22 maggio a Dublino sarà Gasperini a sfidare Xabi Alonso, mentre a De Rossi non resta che pensare al match di domenica sera, a questo punto cruciale, proprio contro l’Atalanta. Ad aprire il weekend di campionato ci penseranno Frosinone e Inter, impegnate nell’anticipo odierno che significa molto per i ciociari e nulla (o poco più) per i neo-campioni d’Italia.
Atalanta-Marsiglia 3-0, la Dea raggiunge la prima finale europea della sua storia
Serata agrodolce, insomma, per il calcio nostrano, anche se la gioia di aver raggiunto la seconda finale in due giorni dopo quella della Fiorentina (a proposito: i viola se la dovranno vedere con l’Olympiacos, per giunta ad Atene) supera necessariamente la delusione del mancato en-plein. L’Atalanta ha sbranato il Marsiglia con il solito mix di coraggio e intensità, aggredendolo sin dalle scelte di formazione. Gasperini infatti ha schierato una squadra molto offensiva con Scamacca, De Ketelaere, Lookman e Koopmeiners, per giunta arretrando un centrocampista come De Roon sulla linea dei centrali. La mossa ha pagato, eccome se lo ha fatto, perché la Dea ha messo subito all’angolo i francesi, tanto che l’unico rimpianto del primo tempo è quello di aver segnato un solo gol (30’ Lookman). Nella ripresa però, dopo aver sudato freddo nell’unica occasione concessa all’OM (fallita miseramente da Ndiaye), l’Atalanta ha chiuso i giochi con Ruggeri, autore di un destro all’altezza della serata (52’). Il 3-0 definitivo è arrivato in pieno recupero con El Bilal Touré (90+5’), ma Bergamo era già impazzita di gioia da diversi minuti, quasi incredula di aver raggiunto la prima finale europea della sua storia.
Bayer Leverkusen – Roma 2-2: Paredes illude De Rossi, ma in finale vanno i tedeschi
Il 22 maggio, in quel di Dublino, la Dea dovrà vedersela contro l’invincibile (almeno per ora) Bayer Leverkusen, uscito indenne dal confronto con la Roma grazie alla rete di Stanisic a un soffio dalla fine (90+7’). I giallorossi escono però a testa alta, anzi altissima, avendo cullato una rimonta che sembrava impossibile e che invece stava diventando reale. La squadra di De Rossi ha sofferto tanto, schiacciata per lunghi tratti dalla splendida orchestra costruita da Xabi Alonso, ma ha avuto il merito di capitalizzare due episodi molto importanti, entrambi dal dischetto. Il primo rigore è arrivato al 43’ per una trattenuta di Tah su Azmoun, il secondo al 66’ per un fallo di mano di Hlozek: Paredes s’è confermato glaciale, spiazzando Kovar e rimettendo in parità il computo della qualificazione. La Roma ci ha creduto, poi però s’è dovuta arrendere all’unico errore di Svilar, sin lì migliore in campo (anche dopo, a dire il vero), che ha propiziato lo sfortunatissimo autogol di Mancini uscendo a vuoto su un corner. Il finale ha visto i giallorossi sbilanciati a caccia dell’imprescindibile terza rete e il Leverkusen ha punito in ripartenza, permettendosi addirittura il lusso di mantenere l’imbattibilità stagionale, arrivata ora a 49 partite, la più lunga della storia del calcio europeo.
Frosinone – Inter (ore 20.45, Dazn)
Archiviate le emozioni europee è tempo di pensare al campionato, pronto a partire con l’anticipo serale tra Frosinone e Inter. Partita che ricorda molto quella di sabato scorso contro il Sassuolo, visto che i ciociari sono impelagati nella lotta salvezza mentre i nerazzurri, come tutti sanno, non devono più chiedere nulla a questa stagione. Le polemiche seguite al risultato di Reggio Emilia, però, potrebbero aver ridestato stimoli e motivazioni nei campioni d’Italia, tutt’altro che smaniosi di fare un’altra figuraccia contro un avversario nettamente inferiore. Certo, la testa conta quasi quanto le gambe e quella, per ovvi motivi, pende dalla parte del Frosinone, costretto a fare punti per non rischiare di scivolare nella zona rossa della classifica. La squadra di Di Francesco ha 32 punti come l’Empoli, due in più dell’Udinese terzultima e tre sul Sassuolo, ma un Ko la metterebbe quantomeno in difficoltà: all’ultima giornata, infatti, ci sarà lo scontro diretto contro i friulani di Cannavaro e i ciociari hanno tutto l’interesse a chiudere la pratica prima. L’Inter, dal canto suo, non ha più record da inseguire, ma perdere non piace a nessuno, tantomeno a chi lo ha fatto solo quattro volte (Champions e Coppa Italia comprese) in tutta la stagione. La sensazione, anche guardando le probabili formazioni (ne parliamo tra poco) è che Inzaghi, pur volendo riallacciare subito il filo con la vittoria, abbia intenzione di dare spazio a chi ha giocato meno, a vantaggio di un Frosinone che invece scenderà in campo con il coltello tra i denti.
Frosinone – Inter, le probabili formazioni
Frosinone (3-4-2-1): Cerofolini; Lirola, Romagnoli, Okoli; Zortea, Mazzitelli, Gelli, Valeri; Soulé, Brescianini; Cheddira
Allenatore: Di Francesco
In panchina: Frattali, Monterisi, Marchizza, Bonifazi, Garritano, Reinier, Ibrahimovic, Harroui, Baez, Ghedjemis, Kvernadze, Seck, Kaio Jorge, Cuni
Indisponibili: Oyono, Kalaj, Turati, Lusuardi
Squalificati: Barrenechea
Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, De Vrij, Carlos Augusto; Darmian, Barella, Asllani, Frattesi, Dimarco; Thuram, Arnautovic
Allenatore: Inzaghi
In panchina: Audero, Di Gennaro, Pavard, Bastoni, Cuadrado, Dumfries, Buchanan, Mkhitaryan, Calhanoglu, Sensi, Klaassen, Sanchez, Lautaro
Indisponibili: Acerbi
Squalificati: Nessuno