“Europa. Evitare il declino” è il titolo del nuovo libro degli economisti Marco Buti e Marcello Messori, edito dal Sole 24 Ore. Già, evitare il declino, ma come? Sono gli stessi Buti e Messori a indicare la strada rilanciando il “triangolo di Delors“, uno dei padri dell’Europa, ma aggiornandolo alla luce dei cambiamenti intervenuti nel Vecchio continente. I tre lati del triangolo consistono: 1) nella stabilità macroeconomica, combinando disciplina di mercato e regole comuni; 2) rilancio del modello sociale europeo, definendo un equilibrio tra efficienza ed equità; 3) concezione dinamica della sussidiarietà, articolando responsabilità nazionali e comunitarie.
Recuperare lo spirito di Jacques Delors sarebbe essenziale per rilanciare l’Europa in tempi di cambiamenti epocali, come ama ricordare Mario Draghi. Ma, osservano saggiamente Buti e Messori, occorre aggiungere politiche che aggiornino il triangolo. In particolare tre: A) una nuova politica industriale che sostenga il mercato unico e che si basi sulla produzione di beni comuni, a partire dagli investimenti transfrontalieri per la doppia transizione, verde e digitale; B) riforma della politica di coesione attraverso un approccio di solidarietà assicurativa; C) credibile attuazione delle nuove regole fiscali da parte dei singoli Paesi per garantire una efficace connessione tra dimensione nazionale e comunitaria delle politiche sulla base di un’equilibrata combinazione monetario-fiscale.
Come sarebbe stato bello se la campagna elettorale italiana per il Parlamento europeo, anziché scadere nella mediocrità e nella volgarità, si fosse avvalsa di queste sagge considerazioni. Ma nulla è perduto, se dopo il voto del prossimo week end, affiorerà la volontà politica di rilanciare per davvero lo spirito di Delors.