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Europa: economia rallenta, Milano soffre. Pesano i “richiami” a Roma di Merkel e Sarkozy

EUROPA: L’ECONOMIA RALLENTA, LE BORSE PURE
MILANO -1,08%, FRANANO LE BANCHE GRECHE

Dopo un buon rialzo iniziale le Borse europee hanno perso lo slancio iniziale e si muovono in ordine sparso. A Milano l’indice FtseMib perde l’1,08% a quota 15.941. Positive le altre Borse europee: Londra +0,42%, Parigi +0,21%, Francoforte +0,8%.

In avvio di seduta i mercati erano stati sostenuti dagli esiti del summit europeo di Bruxelles e dai dati macroeconomici in arrivo dalla Cina. Dietro al cambiamento di tono di metà mattina ci sono le indicazioni deludenti arrivate con la diffusione degli indici dei direttori degli acquisti delle società manifatturiere di Francia e Germania. Tornano anche i timori sulle capacità della Grecia di rimanere in piedi e ad Atene i principali istituti di credito sono in caduta: Alpha Bank -19%, Bank of Piraeus -21%, National Bank o Greece -18%. Ubs stima che in caso di “sconto” sul nominale del 50% dei bond greci, per le banche elleniche ci sarebbe da mettere in conto una perdita di almeno 25 miliardi di euro.

Gli indici Pmi (indicazioni dei direttori degli acquisti delle imprese) sono risultati inferiori alle attese in entrambi i Paesi. L’indice Pmi della zona euro cala a ottobre e scende da 49,1 di settembre a 47,2. Il mercato si attendeva, invece, un calo a 48,8 punti. La produzione manifatturiera è scesa per il terzo mese consecutivo e le attività terziarie sono diminuite per il secondo mese e, in ambedue i casi, c’è stata la maggiore accelerazione dei tassi di contrazione dalla metà del 2009.

Rallenta la Germania, prima economia dell’Eurozona. Il Pmi manifatturiero è sceso da 50,3 a 48,9 (dopo un previsione a quota 50). In ripresa, invece, i servizi saliti da 49,7 a 52,1 punti (49,9 punti la previsione). A ottobre è entrata in recessione l’economia francese: l’indicatore è crollato ai minimi degli ultimi ventinove mesi a 46 punti dai 51,5 di settembre. Inoltre Martin Kotthaus, portavoce del ministero delle Finanze tedesco Wolfgang Schaueble, ha ribadito ieri che ”le cifre rimangono uguali per tutti i paesi, e la Germania partecipera’ con 211 mld di euro: qualsiasi sia il modello che si adottera”’ per il fondo di salvataggio europeo Efsf. Si è fermata la corsa dell’euro, scambiato a 1,387 contro il dollaro, da 1,389 di venerdì sera.

Sul mercato dei titoli di Stato, il rendimento del Btp decennale sale di 6 punti base al 5,92%, lo spread con il Bund tedesco si allarga a 390 punti da 375 punti di venerdì pomeriggio. Contrastato il settore bancario, dopo le intese in sede Ue sugli aumenti di capitale: Intesa guadagna lo 0,7% come Banca Mps, invariata Unicredit. In calo dell’ 1%, dopo i guadagni iniziali Bpm, i cui travagli non sono terminati con l’assemblea di sabato: dopo la vittoria della lista Amici della Bpm, la Banca d’Italia ha stoppato la nomina ad amministratore delegato dell’attuale direttore generale Enzo Chiesa, nomina prevista dal programma degli Amici.

Sono piu’ che raddoppiati i prestiti overnight chiesti dalle banche europee alla Bce. La Banca centrale europea ha comunicato che le richieste degli istituti dell’eurozona sono balzate a 4,6 miliardi di euro rispetto ai 2,2 miliardi del giorno prima. La Bce ha anche comunicato che i depositi overnight sono saliti a 202 miliardi dai 188 miliardi precedenti. Tra le assicurazioni: Generali +0,3%, Fondiaria-Sai -0,1%.

SUGLI SCUDI EDISON (+4,9%) ED IMPREGILO (+3,6%)
FIAT (-1%) TORNA LEADER IN BRASILE. ENI GIU’

Bene anche Stm (+1,2%) che stasera, a mercati chiusi, diffonderà i risultati del trimestre. Anche Luxottica dà i conti stasera. Si prevede fatturato in crescita di oltre il 2% e margini Ebitda e Ebit allineati allo stesso periodo dell’anno scorso. In crescita invece l’utile netto.

Pirelli sale dell’1,5%, Exor in parità, Fiat -1%. Secondo indicazioni preliminari della Fenabrave (Federazione nazionale di distribuzione dei veicoli automotori), Fiat è tornata leader con una quota di mercato pari al 22,36% dopo il tondo di settembre (-11%). E’ stata rimandata a dicembre la nuova tassa sulle importazioni annunciata a settembre dal governo.

Corre Edison +4,9% sulle indiscrezioni che Edf offrirà ai soci italiani fino a 1,30 euro per azione per uscire dalla società. La delegazione di Edf, secondo le voci, è già sbarcata a Milano in vista del round finale delle trattative per rilevare la quota di Delmi. L’offerta finale dovrebbe aggirarsi attorno a 1,20-1,30 contro la richiesta di 1,50. La forbice dipende dalle valutazioni assegnate agli assets che andranno ad integrare l’offerta in contanti (attorno a 0,95, poco sopra la quotazione del titolo la scorsa settimana). L’offerta, infatti, comprenderà gli impianti idroelettrici di taglia “ridotta” che fanno capo direttamente alla casa madre, sia eolico (non gradita ai soci italiani) e fotovoltaico che stanno sotto il cappello della controllata Edens (Edison Energie Speciali spa) oltre agli impianti idroelettrici di grande taglia (1.690 megawatt prodotti).

Restano tonici il gruppo cementiero Buzzi (+1,25%) e quello delle costruzioni Impregilo (+3,6%), che potrebbe anche beneficiare della fine dello stallo in Libia dopo la morte di Gheddafi. Ma ha il suo peso anche il rumor, peraltro improbabile, di una possibile Opa di Salini. A frenare sono i titoli petroliferi: Eni scende del 2,4%, Bp -0,9%, Total -1%. Il greggio è in rialzo dell’1% con il Wti a 88,2 dollari al barile e il Brent a 110,3 dollari.

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