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Europa e America a due velocità: economia frena Ue ma spinge Asia e Usa. Milano stamani è positivA

FIRSTonline

BANCHE DEBOLI, MILANO GUARDA A FINMECCANICA E TELECOM
LA RIPRESA DELL’INDUSTRIA SOSTIENE L’ASIA E WALL STREET

Si confermano sui massimi le Borse in Asia e in Usa, grazie alla spinta dei dati in arrivo dall’economia: l’indice Asia Pacific guadagna lo 0,3%, frena Tokyo -0,3%, prudente in attesa dei piani di Shinzo Abe che oggi annuncerà i dettagli della “terza freccia” per il rilancio dell’economia (sgravi fiscali per le imprese, riforma delle pensioni e deregulation).

A Wall Street i listini chiudono quasi piatti: Dow Jones -0,06%, S&P -0,01%, Nasdaq +0,01%. Debole l’euro a 1,3592 sul dollaro. L’oro si assesta a quota 1,316 dollari l’oncia. Gli operatori si augurano una correzione che restituisca flessibilità al mercato, ma la pioggia di buone notizie dall’economia reale fa da sostegno ai prezzi. Dopo gli eccellenti risultati Pmi (l’indice che misura gli acquisti delle imprese) di Cina e Usa, David Hensley di Jp Morgan si è spinto a prevedere che la produzione industriale mondiale salirà quest’anno oltre il 5%.

Fa eccezione l’Europa, in cui la ripresa stenta, soprattutto in Francia, stenta a prender velocità. Di qui la giornata di ribassi per tutti i listini del Vecchio Continente. Francoforte ha perso lo 0,66%, Parigi lo 0,57%, Londra lo 0,36% e Madrid lo 0,33%, Milano -1,3%, è stata la peggiore, Ma una parte delle perdite (lo 0,3% ) è da attribuire allo stacco dei dividendo di Enel -3,38%, A2A -2,83% e Terna -4,57%, che hanno distribuito una cedola rispettivamente di 0,13 euro, 0,8825 euro e 0,13 euro.

DOMANI LE ASTE DI BTP E CTZ. OFFERTI 7,5 MILIARDI DI BOT

Si avvicina in un clima disteso l’appuntamento con le aste del Tesoro di fine mese. Ieri sera il Tesoro ha annunciato che giovedì saranno offerti 7,5 miliardi di Bot a 6 mesi contro 8,8 miliardi in scadenza. Domani andranno all’asta tra 2,5 e 3,5 miliardi di Ctz e Btp indicizzati a dieci anni. Ieri lo spread tra Btp e Bund si è ristretto a 158 punti base dai 161 centesimi dell’apertura e il rendimento del decennale domestico è sceso al 2,90%. Si moltiplicano intanto le emissioni sul fronte corporate. Ieri Il Wind, controllato dalla russa Vimpelcom, ha lanciato un’obbligazione a 6 anni in tre tranche del valore complessivo pari a 4,065 miliardi di dollari.

RALLENTA IL PETROLIO, ENI AI MASSIMI DAL 2008

Il petrolio tipo Wti ripiega dopo due giorni consecutivi di rialzo e tratta a 106,5 dollari il barile (-0,4%). Rallenta anche la corsa del Brent (113,80 il barile). La situazione in Irak è sempre più grave, ma sul piano militare l’avanzata di Isil non sembra in grado di mincciare l’export di greggio. Eni è salita dello 0,2%, in sintonia con l’indice Stoxx delle società petrolifere +0,5% dopo aver mattinata ha toccato i massimi degli ultimi 6 anni. Saipem è finita in ribasso dell’1,6%.Il Tribunale di Milan ha bocciato in via definitiva la richiesta di sequestro di ben avanza da Saipem nei confronti del suo ex direttore operativo Pietro Varone, fra gli indagati dell’inchiesta sulle presunte tangenti pagate dalla società per ottenere contratti in Algeria.

BANCHE, SOFFRONO GLI AUMENTI DI BPER E MPS

Regge a Parigi la quotazione di Bnp Paribas -0,45% nonostante la multa concordata nel week end con i magistrati americani: tra 8 e 9 miliardi di dollari, più la sospensione temporanea dalle operazioni in dollari. Assai più contrastato il comparto del credito in Piazza Affari: Intesa è scesa dell’1,5%, Unicredit -1,6%. Popolare Milano -0,9%, Banco Popolare -2,8%,Ubi Banca -1,1%. Sotto tiro gli aumenti di capitale.

Bper ha chiuso il primo giorno dell’aumento di capitale da 750 milioni di euro (che terminerà il 18 luglio) in calo del 2,55% a 6,505 euro, mentre i diritti relativi all’aumento hanno perso il 9,89% a 0,606 euro.

Mps ha iniziato male la terza ed ultima settimana dell’operazione da 5 miliardi (ieri è stato il primo giorno di esercizio dei diritti) . Dopo un avvio turbolento, in cui il titolo che non riusciva a fare prezzo per eccesso di ribasso, il prezzo è scivolato a 2,158 euro, con un calo dell’1,19%. In calo anche Mediolanum -2,3% , nonostante i brillanti dati Assogestioni sull’andamento del risparmio gestito. In maggio sono entrati nell’industria altri 7,1 miliardi di euro, in linea con aprile, da inizio anno siamo a 43,6 miliardi: il patrimonio in gestione è 1.428 miliardi di euro. I fondi comuni hanno visto afflussi per 6,1 miliardi, i mandati istituzionali per 0,2 miliardi e le gestioni patrimoniali retail per 0,7 miliardi.

MEDIASET, PER I DIRITTI TV SI VA AI SUPPLEMENTARI

Forte ribasso ieri per Mediaset -2,3% in attesa della decisione sull’assegnazione dei dirittti tv, slittata a domani. Sembra prevalere intanto la linea preferita dal Biscione: assegnare a Mediaset il pacchetto A (Match di 8 squadre in satellitare) per 350 milioni, a Sky Italia il pacchetto B (stessi match in digitale) per 420 milioni. Un quadro che non piace a Sky (che ha presentato un’offerta più alta ) che ha diffidato formalmente la Lega da una assegnazione non in linea con i criteri del bando. .In serata controdiffida di Mediaset a Sky e Lega Calcio. Nel dettaglio, il gruppo del Biscione ha inviato alla rete concorrente una diffida per turbativa d’asta e concorrenza sleale “con minaccia di danni nei confronti di Sky e di Lega Calcio in caso di assegnazione congiunta dei pacchetti A e B”. Vola intanto Telecom Italia Media +4,56% sull’onda dell’accordo con Sky per trasmettere cinque canali sul Digitale Terrestre.

TELECOM, GOLDMAN SCOMMETTE SULLA PUBLIC COMPANY

Telecom Italia è scesa dell’1,2%, a pochi giorni dalle decisioni sulla sorte di Telco, la holding che controlla il 22,4% della società. Il consiglio di amministrazione di Telco si riunirà giovedì 26 giugno per analizzare il bilancio 2013-2014. Intanto l’ad di Telecom Italia ha definito “un atto di buona fede nella gestione del gruppo” la decisione di Telefonica di vendere per circa 139 milioni di euro il prestito convertendo sottoscritto lo scorso novembre per 103 milioni. “Credo – ha detto – che il gesto debba essere interpretato nell’insieme delle dimostrazioni che Telefonica sta dando alle autorità brasiliane, cioè della propria non influenza nella gestione di Telecom, al di là del fatto che è stato un ottimo investimento”, ha spiegato Patuano. Intanto Goldman Sachs ha confermato il titolo nella sua Conviction Buy List, complice anche il fatto che l’azienda si sta muovendo nella direzione della pubblic company. Gli analisti però non si aspettano che Telefonica venda la sue azioni TI fino a quando non diventerà chiaro seTim Brasil sarà ceduta o meno. La scissione di Telco potrebbe permettere alla stessa Telecom Italia di partecipare al consolidamento pan-europeo nel settore delle tlc.

ARRIVA DA ALSTOM LA SPINTA PER FINMECCANICA

In grande evidenza Finmeccanica +2,4%, al terzo giorno consecutivo di rialzo. Equita ha alzato la raccomandazione a Buy da Hold. Soffia aria di M&A in Europa dopo l’accordo tra Parigi e General Electric sul futuro di Alstom: nell’azionariato, accanto al gruppo Usa, ci sarà una quota dello Stato. L’operazione, secondo gli analisti è destinata ad accelerare il consolidamento del settore, coinvolgendo anche il gruppo italiano. . In particolare, prendono corpo le attenzioni per la controllata Ansaldo Breda nel mirino di più pretendenti: i francesi di Thales, i canadesi di Bombardier e i cinesi di China Cnr Corporation e Insigma. La controllata Ansaldo Sts , ha guadagnato l’1,1% sull’onda della possibile cessione della società del segnalamento ferroviario. Al di là delle voci di M&A l’attenzione per la holding pubblica è sostenuta dai pian del neo ad Mauro Moretti che punta a rivedere il portafoglio di partecipazioni della holding.

ATLANTIA FA PACE CON PARIGI

Frena Atlantia -1,03% a 20,16 euro dopo che la controllata Ecomouv ha firmato con il governo francese il protocollo di accordo che risolve il contenzioso iniziato lo scorso 29 ottobre con la sospensione dell’avvio della ecotassa disposta dallo Stato francese. Secondo i termini dell’accordo, se l’ecotassa entrasse in vigore dal primo gennaio 2015 il beneficio per Atlantia sarebbe di 230 milioni all’anno, mentre se fosse eliminata la società riceverebbe 850 milioni di euro. Deboli gli industriali: Fiat scende dell’1,2%, Pirelli -1,5%, Cnh Industrial-2,6%

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