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Europa: dopo Cipro, emergenza in Slovenia. Banche con crediti tossici per 7 miliardi di euro.

La Slovenia è a rischio. Il rapporto della Commissione nazionale per la lotta alla corruzione in Slovenia ha diffuso informazioni che non farebbero stare tranquilli i ministri delle Finanze dell’area euro. La relazione sulle banche slovene (che sono in gran parte di proprietà dello Stato) stimerebbe i crediti tossici a circa 7 miliardi di euro.

Europa: dopo Cipro, emergenza in Slovenia. Banche con crediti tossici per 7 miliardi di euro.

Nei giorni in cui la crisi di Cipro sembra avviarsi a una soluzione, si accendono i riflettori su un altro stato dell’Ue ad alto rischio: la Slovenia. E’ decisamente ancora troppo presto dire se la Slovenia potrà essere il prossimo paese dell’Eurozona a dover chiedere aiuti internazionali per salvare il proprio sistema bancario; ma un recente rapporto della Commissione nazionale per la lotta alla corruzione in Slovenia ha diffuso informazioni che non farebbero dormire sonni tranquilli all’Ecofin.

“Le maggiori banche slovene – si legge nel rapporto – hanno elargito nello scorso decennio enormi somme di crediti, ora ritenuti tossici, che ammonterebbero a un quinto del Pil nazionale della Slovenia. Le direzioni delle banche avrebbero in molti casi preso decisioni in base a rapporti politici e personali, in un’atmosfera di corruzione politica strutturale”. Secondo la stampa, la relazione sulle banche slovene (che sono in gran parte di proprietà dello Stato) stimerebbe i crediti tossici a circa 7 miliardi di euro. Proprio per le alte quote di crediti rischiosi nei loro portafogli (stimati a circa il 20 per cento del totale dei prestiti concessi) la Nova ljubljanska banka (Nlb) e la Nova kreditna banka Maribor (Nkbm) si sono viste declassare da parte delle maggiori agenzie di rating.

Il nuovo governo di centrosinistra dovrà decidere se istituire una bad bank che si addosserà i debiti inesigibili, per poi ricapitalizzare le banche prima di privatizzarle. Nel 2012 le banche slovene hanno registrato una perdita totale di 606 milioni di euro, 67 milioni in più rispetto al saldo negativo dell’anno precedente. L’ex ministro delle Finanze, Janez Sustercic, è dell’opinione che molto probabilmente la Slovenia “sarà costretta a chiedere aiuti internazionali se il piano per il risanamento delle banche verrà bloccato”.

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