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Europa a destra: vincono Meloni e Le Pen. Avanza il Pd, crolla M5S, FI davanti a Lega, exploit Verdi, Renzi e Calenda sotto il 4%

Imagoeconomica

E’ un Europa che va a destra quella che esce dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Secondo le ultime proiezioni, i numeri parlano chiaro. In Italia la premier Giorgia Meloni trascina Fratelli d’Italia al 28,9% e il suo si conferma come il primo partito in assoluto. Come in Francia dove il trionfo dell’estrema destra della Le Pen, che fa di Rn il primo partito con il 32% e doppia la lista di Macron, spinge il Presidente francese a sciogliere il Parlamento nazionale e a indire nuove elezioni nazionali.

In Italia la polarizzazione sulle ali, che ha caratterizzato tutta la campagna elettorale, trova conferma nelle urne e al boom della Meloni corrisponde il buon risultato del Pd di Elly Schlein che raggiunge il 24,5%.

Tre gli altri elementi di spicco delle elezioni in Italia: 1) la tenuta degli alleati di governo della Meloni con Forza Italia che raccoglie il 9,1% e supera la Lega che si attesta all’8,5%; 2) il crollo dei Cinque Stelle che scendono al 10,3% e l’exploit di Verdi-Sinistra Italiana che salgono al 6,9%; 3) la bocciatura sia di Stati Uniti d’Europa di Renzi e Bonino (3,9%) che di Azione di Calenda (3,2%) che pagano a caro prezzo le loro incomprensibili divisioni e, salvo sorprese nei conteggi definitivi del voto, non raggiungono il quorum del 4% restando esclusi dal nuovo Parlamento europeo.

Colpisce l’alto livello dell’astensione sia in Italia che in Europa, dove la metà degli elettori non vota e rischia di avvicinarsi al fortissimo astensionismo americano: in Italia ha votato il 49,49% e in Europa poco oltre il 50%.

In attesa dei risultati definitivi delle elezioni europee e poi di quelli delle amministrative, il bilancio politico del voto in Italia è chiaro: si rafforza la Meloni e si rafforza il Governo, cresce la leadership di Schlein nel Pd e nella sinistra, naufragano tra le polemiche interne le ipotesi di Terzo polo.

In Europa, malgrado il crollo di Macron e il successo di Le Pen e Meloni, si conferma l’asse tra i Popolari e i socialisti e Ursula von der Leyen si candida a guidare di nuovo la Commissione europea anche se i giochi restano aperti.

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Categories: Politica