Il programma di salvataggio messo a punto nella notte per le banche cipriote rappresenta un nuovo modello da utilizzare per la risoluzione dei problemi del sistema finanziario di altri paesi della zona euro. Lo dice il presidente dell’Eurogruppo in un’intervista congiunta a Reuters e ‘Financial Times’.
“Quello che abbiamo stabilito ieri notte può essere definito come un allontanamento dei rischi” spiega Jeroen Dijsselbloem, poche ore dopo il compromesso tra Unione europea e Nicosia.
“Se un istituto di credito è in difficoltà il nostro primo interrogativo deve essere: ‘Cosa potete fare voi come banca? Come potete ricapitalizzarvi?’. Se la banca non è in grado di farlo da sola ci rivolgeremo agli azionisti e ai portatori di obbligazioni, domandando loro di contribuire alla ricapitalizzazione, se necessario verranno coinvolti anche i titolari di depositi non assicurati” precisa.
Se per le banche un simile schema di ‘bail-in’ dovesse funzionare, conclude, si potrebbe evitare l’ipotesi di ricapitalizzazione diretta da parte del Fondo di stabilità Esm