C’è il salvataggio di Cipro al centro dei pensieri dell’Eurogruppo che si terrà oggi alle 15, ma sarà “inevitabile” affrontare anche il tema delle elezioni italiane.
Per quanto riguarda Nicosia, il commissario Ue agli affari economici Olli Rehn ha voluto rispondere alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi da Wolfgang Schaeuble – che aveva sminuito la rilevanza sistemica dell’isola -, mettendo in guardia tutti sul rischio di sottovalutare la portata dell’eventuale uscita di Cipro dall’Eurozona: “Anche un grande paese dell’Ue dovrebbe essere consapevole che ogni membro è sistemicamente rilevante”. Complessivamente, Nicosia avrà bisogno di una cifra tra i 15 e i 17 miliardi di euro per ricapitalizzare le banche e finanziare le attività.
Anche se in maniera non ufficiale – non è nell’ordine del giorno – l’Eurogruppo tratterà anche il risultato elettorale italiano. Un risultato che, chiaramente, non ha dato grandi motivi di soddisfazione ai ministri dell’Eurozona, che adesso possono solo attendere di capire cosa succederà nel medio periodo, soprattutto per quanto riguarda le riforme strutturali necessarie a restituire competitività al nostro Paese.
A complicare ulteriormente il quadro, poi, oltre all’elettrocardiogramma piatto dell’economia europea, la notizia che gli Stati Uniti non sono riusciti ad evitare il “sequester”.