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Eurogruppo: aiuti alla Grecia, oggi l’ok

Fra poche ore l’Europa darà il via libera al nuovo piano di salvataggio per la Grecia. Nel pomeriggio a Bruxelles si incontreranno ancora una volta i ministri finanziari dell’area euro e la prima questione all’ordine del giorno è proprio il secondo pacchetto di aiuti internazionali in favore della malandata economia ellenica: altri 94 miliardi di euro, dopo lo sblocco dei primi 35,5 miliardi arrivato venerdì.

L’assenso dell’Eurogruppo è ormai scontato, grazie al risultato soddisfacente dell’operazione di swap sui titoli di Stato greci che si è conclusa giovedì scorso. La nuova liquidità consentirà al Paese di ripagare i bond da 14 miliardi in scadenza il prossimo 20 marzo, ma, come ha detto ieri il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble in un’intervista a Repubblica, “nessuno può escludere che la Grecia necessiti di un ulteriore pacchetto“.

Ben più controverse saranno le altre discussioni in agenda oggi a Bruxelles. In primo luogo quella sull’aumento delle risorse per i fondi di salvataggio dell’Eurozona (Efsf ed Esm). Per le resistenze della Germania, da mesi si continua a rinviare questa decisione ed è probabile che nemmeno oggi sarà raggiunta l’intesa finale. Ma il tempo stringe e il dossier dovrà essere chiuso entro la prossima riunione del G20 ad aprile, quando si tratterà di decidere sul potenziamento del fondo Fmi in favore dell’Eurozona. Ad oggi la soluzione più probabile sembra quella di sommare i 250 miliardi non utilizzati dell’Efsf ai 500 miliardi destinati all’Esm, che sarà operativo da luglio.

E’ probabile infine che all’Eurogruppo di oggi si parli anche di Spagna. Il governo di Mariano Rajoy ha da poco ammesso che il deficit del Paese quest’anno non potrà scendere sotto al 5,8% del Pil, ben lontano da quel 4,4% previsto dal precedente esecutivo a guida Zapatero. Il nuovo target è stato imposto dal rallentamento della crescita nella seconda metà del 2011. Rajoy ha già chiesto di poter rinviare le misure di austerity stabilite, pur mantenendo invariati gli obiettivi di bilancio per il 2013, ma l’Europa – Berlino in testa – sembra decisa a non concedere altro tempo agli spagnoli.

Domani – mentre a Roma è attesa la visita della cancelliera tedesca Angela Merkel – la riunione dei ministri economici si allargherà ai rappresentanti di tutti i 27 paesi Ue per la prima discussione ufficiale sulla Tobin tax. Si parlerà anche della possibile sospensione dei fondi strutturali all’Ungheria, colpevole di aver sforato i parametri di bilancio.

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