L’Europa ha bisogno di emettere obbligazioni comunitarie e di creare una sua genzia per la gestione del debito sovrano. E’ quanto prevede il ‘piano per gli stability bond’, che sarà presentato mercoledì dal presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso. L’istituzione degli eurobond richiederebbe però alcune modifiche ai trattati europei.
Il “libro verde” del portoghese propone tre opzioni in questo senso: la più radicale prevede la sostituzione totale dei bond nazionali con i titoli emessi dall’Eurozona, garantiti da tutti i Paesi dell’area euro; la seconda possibilità è quella di una modifica ai mandati per arrivare alla convivenza di Eurobond e titoli di Stato nazionali; la terza non esigerebbe invece modifiche al mandato europeo e punterebbe alla creazione di titoli comunitari garantiti dai singoli stati in misura proporzionale alla loro partecipazione.
Tra i sostenitori del progetto Eurobond c’è anche il nuovo premier italiano, Mario Monti, che in settimana è atteso prima a a Bruxelles e poi a Strasburgo per incontrare i vertici Ue e i leader di Francia e Germania.
Dalla Germania arriva però l’ennesimo avvertimento: i titoli comunitari “non sarebbero una cura miracolosa” alla crisi dei debiti pubblici nell’area euro, ha detto Steffen Seibert, portavoce del cancelliere Angela Merkel.