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Euro2024: l’Italia soffre con la Croazia ma pareggia al 98° (!) con Zaccagni e va agli ottavi

La Nazionale di Spalletti guadagna in piena zona Cesarini il pareggio con la coriacea Croazia e l’accesso agli ottavi: incontreremo la Svizzera

Euro2024: l’Italia soffre con la Croazia ma pareggia al 98° (!) con Zaccagni e va agli ottavi

All’ultimo respiro. L’Italia si qualifica agli ottavi grazie al pareggio con la Croazia, dopo una sofferenza enorme terminata solo al minuto 98, a pochi secondi dal fischio finale dell’arbitro Makkelie. Il gol di Zaccagni, parafrasando il Baggio di USA 94, ci ha letteralmente fatto cambiare aereo (anche se la possibilità di passare come terzi era tutt’altro che peregrina) da Roma a Berlino, dove sabato (ore 18) affronteremo la Svizzera nel secondo dentro-fuori di questo Europeo.

Croazia – Italia 1-1: Zaccagni al 98’ ci porta agli ottavi contro la Svizzera

Partita dai mille volti questa con la Croazia, in una Lipsia quasi interamente vestita di biancorosso e a lungo teatro di una serata drammatica per i colori azzurri. Il pareggio, infatti, non è stato “programmato”, bensì figlio di un saliscendi di emozioni d’altri tempi, con l’Italia costretta a inseguire e capace di venirne a capo solo all’ultimo granello della clessidra. L’ha decisa uno degli uomini meno attesi, ovvero quello Zaccagni quasi “dimenticato” dagli addetti ai lavori e invece rivelatosi assolutamente fondamentale.

Il primo colpo di scena della serata è arrivato alla lettura delle formazioni, con Spalletti a optare per un 3-5-2 con Pellegrini, Dimarco e Raspadori, a fronte dei più attesi Cristante, Cambiaso e, soprattutto, Chiesa. La scelta, diciamolo subito, non ha pagato, anche se forse più per paura che per reale inadeguatezza tecnica. L’Italia ha dato l’impressione di giocare per il pareggio e questo s’è rivelato un errore, alla luce di una Croazia sorniona e pronta ad accelerare a inizio ripresa. Al 54’ il primo brivido: braccio di Frattesi, subentrato nell’intervallo al deludente Pellegrini, e rigore per la Croazia sventato da Donnarumma, strepitoso su Modric.

Solo un’illusione, però, perché un minuto dopo il portierone azzurro s’è dovuto arrendere proprio al 10 del Real Madrid, rapace nel ribattere in rete l’ennesima gran parata di Gigio (su Budimir). Paura e panico sulla panchina azzurra, a quel punto costretta a tornare all’antico 4-3-3 con Chiesa al posto di Dimarco, alla disperata ricerca di un pareggio fondamentale. Spalletti, spinto dalla disperazione, ha addirittura estremizzato il concetto, tanto che gli azzurri si sono trovati a giocare il finale con un 3-3-4 ultra-offensivo, con Chiesa, Scamacca, Retegui e Zaccagni in attacco e Fagioli in cabina di regia. L’esterno della Lazio, mai considerato nei ballottaggi iniziali, s’è rivelato l’uomo della provvidenza insaccando il destro della qualificazione a 7 (!) secondi dalla fine, dopo una straordinaria percussione di Calafiori (ammonito e squalificato per la sfida contro la Svizzera). Il clima di disarmo s’è così trasformato in festa totale, anche se l’euforia non può e non deve cancellare i problemi: a Berlino ci vorrà molto di più per andare oltre all’ostacolo elvetico, perché i miracoli, si sa, non accadono mai due volte.

Spalletti: “Partita illogica, ma qualificazione meritata! Bisogna crederci sempre”

“Il gol al 98′? Ci si crede sempre, nel calcio di oggi – ha esultato Spalletti -. Nelle nostre partite ci sono cose illogiche, tante ancora da mettere a posto, ma questa qualificazione è meritata, poi si ragionerà sul resto. Quando le partite si decidono così alla fine diventa tutto più emozionante, perché oramai nessuno ci credeva, ma i calciatori hanno continuato a funzionare, mantenendo la testa lucida e rischiando poco. Hanno coperto tutto anche in larghezza, c’è da fargli i complimenti per come hanno reagito e come hanno gestito una squadra così offensiva. Come qualità di gioco siamo sottolivello, inutile girarci intorno. Se facciamo poco si realizza poco, il nostro è stato un comportamento finalizzato al risultato da portare in fondo, senza credere di poterla vincere perché bastava il pareggio, anche involontariamente. Mi aspetto più roba dai miei calciatori, perché a volte ce lo fanno vedere: bisogna trovare più equilibrio”.

Zaccagni e Calafiori: “Emozione indescrivibile, bravi a restare in partita fino alla fine”

Un’emozione indescrivibile, una serata che non dimenticherò mai – il pensiero di Zaccagni -. Si soffre sempre sia in panchina che in campo, siamo stati bravi a restare in partita, abbiamo fatto un grande secondo tempo e ci meritiamo questo pareggio. Penso che il mister sia stato bravo a creare questo gruppo, ha preso tutto quello che gli serviva e noi cercheremo di ripagarlo in campo”.

“Sono contento che andiamo al turno successivo, è una emozione incredibile – gli ha fatto eco Calafiori -. Passare il turno era l’unica cosa che contava. A livello di prestazione non abbiamo fatto male, in alcuni tratti abbiamo giocato una buona partita e da questo dobbiamo ripartire. Abbiamo un obiettivo in testa e non possiamo accontentarci di avere passato il turno”.

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