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Euro super, Milano frena. Atlantia-Abertis si complica

FIRSTonline

Procede fiacca la seduta dei mercati finanziari, all’indomani della riunione della Banca Centrale Europea. La nota dominante resta l’avanzata dell’euro: la moneta unica tocca i massimi da due anni a quota 1,1655, ormai lanciato verso la barriera di 1,17. La caduta del dollaro riflette anche la crisi istituzionale in atto negli Usa: sia Jeff Sessions, procuratore generale Usa che il procuratore speciale Robert Mueller incaricato delle indagini sul Russiagate hanno respinto al mittente le proteste del presidente Trump sul Russiagate.

Piazza Affari (-0,09%) segna il passo attorno a quota 21.400. Lievi guadagni per Francoforte (+0,04%) e Parigi (+0,09%). In rosso anche Madrid, dove si è riaccesa la partita per il controllo di Abertis. Fuori dall’area euro Londra avanza dello 0,20%.

Continua la discesa dei rendimenti dei titoli di Stato. Il tasso del decennale italiano scende in area 2,07%, minimo dalla fine di giugno, da 2,12% del finale di seduta di ieri. Stringe a 156 punti base, minimo dal 3 gennaio 2017, lo spread con l’analoga scadenza del Bund, che ieri ha archiviato la seduta a 155 pb. Stasera il Tesoro annuncerà le modalità dell’asta Ctz e Btpei di fine mese.

Rallenta anche il rendimento del Bund tedesco che scivola a 0,51%. La forza dell’euro, che nell’ultima settimana ha guadagnato l’1,6% su dollaro, favorisce l’apprezzamento dell’oro, salito a 1.247 dollari l’oncia (+1,5% la settimana).

Il dollaro debole sostiene il prezzo del petrolio: Brent a 49,5 dollari il barile, +0,5%. Sul fronte geopolitico generano preoccupazione le tensioni tra Iran e Kuwait, entrambi membri Opec. Ieri il Kuwait ha ordinato l’espulsione dell’ambasciatore e di altri diplomatici di Teheran, accusati di legami con una cellula terroristica e di spionaggio. Gli operatori si stanno posizionando per l’incontro di lunedì prossimo a San Pietroburgo, dove i rappresentanti dei Paesi produttori Opec e di quelli non Opec faranno il punto sui tagli.

La flessione del costo del denaro si riflette sul comparto bancario. Vendite diffuse sui bancari il cui indice settoriale italiano cede lo 0,7%, leggermente peggio di quello europeo: Unicredit -1%, Intesa Sanpaolo -0,2%, Banco Bpm -1%, Bper Banca -1,5%.

Perde colpi Atlantia (-1,5%) dopo che il gruppo spagnolo ACS (-5%) a Madrid ha confermato che sta valutando un’offerta concorrente su Abertis già oggetto di Opa da parte della società italiana. Il mercato teme una sanguinosa battaglia a colpi di rialzo delle offerte.

In ascesa invece Enel (+0,4%) che lunedì staccherà un dividendo parziale di 9 centesimi di euro (yield 1,8%). Stamattina gli analisti di Berenberg anno alzato il target price sul titolo del 305 circa portandolo a 5,75 euro dai 4,50 precedenti. Giudizio Buy confermato. Il nuovo prezzo obiettivo promette un rialzo potenziale del 16,7% sulle attuali quotazioni.

A2A +0,2%. La società ha comunicato ieri che sono stati prolungati di due mesi i tempi del negoziato per arrivare a nuove aggregazioni in Lombardia.

Telecom Italia guadagna lo 0,9% in scia ai risultati di Vodafone (+2,8%). La società inglese ha chiuso il trimestre con un incremento dei ricavi anno su anno del 2,2%. Continua il rimbalzo del settore lusso: bene Ferragamo (+1,5%). Moncler +0,8%.

In terreno negativo i titoli del comparto automotive, oggi il peggiore in Europa (-0,7%). Fca -1,5%, Prysmian -1,4%, Brembo -1,2%. La francese Valeo cede quasi il 4% dopo i risultati del primo semestre.

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