Le monete da 1 e 2 centesimi restano. Almeno per ora, e per un motivo molto semplice: perchè non spetta a un singolo Paese, in questo caso all’Italia, decidere le sorti di una valuta europea. Inoltre, sospendere il conio di quelle monete non produce alcun risparmio, a differenza da quanto calcolato inizialmente, e cioè un risparmio di 23 milioni di euro. Pur riconoscendo l’assoluta comodità per i consumatori, senza le monete di taglio più piccolo la Zecca sarebbe costretta ad aumentare la produzione (e il relativo costo) per le monete da cinque centesimi.
E poi, non secondariamente, pur smettendo di coniare le due monetine, nessun negoziante sarebbe in ogni caso autorizzato a rifiutarle. La Banca centrale europea l’ha scritto chiaramente in due pareri spediti a Belgio e Finlandia che avevano già approvato norme simili a quella italiana. E non solo per la ragione logica per cui non si può impedire ad uno spagnolo o ad un tedesco di usare quelle monetine in Italia, ma perché il potere di decidere o meno la circolazione legale di pezzi della moneta unica non è dei parlamenti nazionali, bensì del Consiglio europeo.