L’euro si riprende nella notte e – a differenza dei giorni scorsi – viene comprato nei mercati asiatici riportandosi leggermente al di sopra dei minimi toccati mercoledì, giornata nera per la moneta unica che è arrivata a quota 1.2912 nel pomeriggio.
La coppia EUR/USD é scambiata, alle ore 10, a 1.2956, e si mantiene per ora nel range tra 1.3066 (il massimo toccato lunedì) e 1.2912 (il minimo di mercoledì).
La moneta unica è risalita anche rispetto alla sterlina inglese e allo yen, con la coppia EUR/GBP che quota 0.8041 e il cross EUR/JPY che si attesta, alle 10, a quota 103.19
Per quanto riguarda il cambio euro/sterlina, i dati inglesi sulla produzione industriale mensile e annuale, oltre che le statistiche sulla produzione manifatturiera, pubblicati alle ore 10.30, hanno confermato le aspettative: la produzione industriale si è confermata in calo del 2,6% su base annua e dello 0,3% su base mensile, mentre ha sorpreso in positivo l’andamento del manifatturiero (dato mensile), in aumento dello 0,9% rispetto allo 0,5% atteso. In corrispondenza del dato la sterlina si è mossa al rialzo sul biglietto europeo, toccando quota 0.8034 alle ore 10.34.
Importante, alle 13, l’appuntamento con la dichiarazione da parte della Bank of England sul tasso di interesse: i mercati sperano in un allentamento monetario e in una nuova ondata di Quantitative Easing. Per ora il programma di acquisti di asset da parte della Banca Centrale si è fermato a 325 miliardi di sterline.
Alle 16 la stime (si tratta di dati non ufficiali) del Niesr sul Pil britannico nel primo trimestre potrebbero influire pesantemente sulle contrattazioni.
Il cambio euro/dollaro sarà suscettibile di variazioni ribassiste qualora, alle ore 14.30, uscissero dati migliori delle attese per quanto riguarda le richieste di sussidi di disoccupazione in Usa. Anche il dato sulla bilancia commerciale americana – attesa in passivo per 50 miliardi – potrà avere un effetto tangibile sul cambio.
Alle 14.30 sarà notificato l’indice dei prezzi alle importazioni negli Usa, mentre alle 15.15 e 15.30, rispettivamente, parleranno il presidente federale Evans e il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke.
L’indice Bloomberg sulla fiducia dei consumatori americani, se in miglioramento rispetto al -37,6 precedente, potrà spingere al ribasso l’euro.
Di minore rilievo nell’andamento del mercato dovrebbero risultare le statistiche sullo stock di gas naturale (16.30).
Alle 19, invece, il Tesoro metterà all’asta obbligazioni trentennali, e alle 20 saranno diramati i dati sul budget del governo federale nel mese scorso.
Più di ogni dato, in ogni caso, saranno le notizie provenienti da Atene a regolare l’umore degli scambi. E’ probabile che Evangelos Venizelos, ex ministro delle Finanze, non sarà in grado di formare un nuovo governo dopo la rinuncia di Tsipras e Samaras. La Grecia va dunque verso nuove elezioni ma l’uscita dall’euro viene considerata sempre più probabile.