I mercati rialzano la testa e, forse per coerenza con questa fase folle, lo fanno di venerdì 13. I listini europei chiudono in netto rialzo e Milano recupera i 24mila punti base. Oltreoceano Wall Street si muove tonica (Nasdaq +4%), mentre l’obbligazionario torna a indebolirsi.
Si muove in cauto progresso l’euro, dopo le perdite di ieri e tratta contro dollaro in area 1,034, ma resta il fatto che l’euro è ai minimi da vent’anni sul dollaro.
Si abbassano i prezzi del gas, dopo l’impennata della vigilia (ma restano sopra i 105 euro al megawattora in Europa), mentre tratta in positivo il petrolio. Il Brent cresce del 3,4% e tratta a 111,9 dollari al barile.
Recuperano qualche perdita le valute digitali: il bitcoin sale quasi del 5% e si avvicina a 31mila dollari.
Si tratta probabilmente di un rimbalzo tecnico, dopo tante vendite. Ma a restituire un po’ di ottimismo può aver contribuito anche Jerome Powell, alleviando le preoccupazioni relative a un possibile rialzo dei tassi di 75 punti base. Ieri, nel giorno della sua conferma ufficiale ai vertici della Fed da parte del Senato Usa, Powell ha ribadito che aumenterà i tassi di interesse di mezzo punto percentuale in ciascuno dei prossimi due incontri di politica monetaria.
Twitter al cardiopalma con i cinguettii di Musk
In un contesto di fiducia, almeno momentanea, provvede a fornire qualche brivido Elon Musk, che all’alba Usa ha cinguettato così: “l’operazione su Twitter è temporaneamente sospesa in attesa di dettagli a supporto del calcolo che gli account spam o fake siano effettivamente meno del 5% degli utenti”. Poi si è corretto dicendo di essere “ancora impegnato ad acquistare”. Un colpo che ha fatto battere all’impazzata il cuore azionario dell’uccellino. I future hanno perso prima il 20%, cadendo sotto i 35 dollari (dopo la chiusura a 45,08 dollari di ieri), poi le azioni hanno recuperato ma sono in ogni caso in calo del 9% a 41 dollari. Le azioni di Tesla, di cui Musk è amministratore delegato, salgono invece del 5,5% a prova che gli investitori vedono bene il naufragio dell’impegno economico dell’imprenditore nel famoso social.
Borse europee in rialzo con la guerra sullo sfondo
Pur restando costantemente sintonizzate con le notizie che vengono dalla guerra, le borse europee hanno ritrovato oggi slancio.
Piazza Affari guadagna il 2,05% e chiude a 24.048 punti base. Il recupero è ancora più netto per Amsterdam +2,82%, Londra +2,56%, Parigi +2,52%, Francoforte +2,12%. Fanalino di coda è Madrid, che segna un rialzo dell’1,64%.
Tra i titoli in evidenza c’è Deutsche Telekom, +2,35%, che ha alzato la previsione sugli utili annuali.
Guida i rialzi del Cac 40 Stm, +6,03%, all’indomani del Capital Markets Day durante il quale sono state presentate le ambizioni di crescita di medio-lungo termine del gruppo dei semiconduttori (ricavi per 20 miliardi di dollari e oltre tra il 2025 e il 2027, con un margine lordo di circa il 50%). Il titolo Stm si apprezza anche sul Ftse Mib, +6,03%.
Il contesto generale resta però molto volatile.
“I rischi sono al ribasso con un enorme aumento dell’incertezza economica e grandi shock sul reddito disponibile reale per le famiglie” sostengono in una nota gli economisti di Deutsche Bank. Inoltre “il rischio di recessione è in aumento. La guerra in Ucraina è la principale preoccupazione nel 2022. La principale preoccupazione nel 2023 è invece l’inasprimento combinato BCE/Fed”.
A titolo di cronaca si aggiunge che oggi il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha avuto una lunga telefonata con il presidente russo Vladimir Putin, per invitarlo ad accettare un cessate il fuoco in Ucraina.
Mentre il leader turco Erdogan ha detto di essere contrario all’entrata di Finlandia e Svezia nella Nato.
Piazza Affari frenata da Unipol
Piazza Affari archivia un’ottima seduta, che poteva essere anche meglio se Unipol non avesse perso l’8,25%, nel giorno della presentazione della trimestrale. A ruota Unipolsai (-3,17%). Il colosso bolognese, che ieri era tra i migliori titoli del giorno, è andato oggi a picco dopo aver registrato nel trimestre un calo del 31% dell’utile. Non ha evidentemente scaldato il mercato neppure il piano al 2024 denominato “Opening new ways” e che prevede la generazione di utili per 2,3 miliardi di euro e il pagamento di dividendi cumulati per 750 milioni e di 1,4 miliardi rispettivamente per la holding e la controllata. Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo “gli obiettivi sono sopra le nostre stime su Unipol per utile netto e dividendi, mentre per UnipolSai sono sotto per la parte dei dividendi”.
A parte l’eccezionale tonfo del gruppo guidato da Carlo Cimbri, gli altri pochi ribassi sono di ordine normale e relativi a Inwit, -1,26%; Banco Bpm -0,78%; Nexi -0,73%, A2a -0,09%.
Nella parte alta del listino svetta Saipem, +9,29, che si rianima dopo le recenti perdite. A guadagnare è tutto il settore energetico, Tenaris +3,76 ed Eni, +2,13%. Il cane a sei zampe, scrive Reuters citando tre fonti vicine al dossier, “avvierà la prossima settimana le procedure necessarie ad aprire un conto in rubli per pagare il gas russo, a meno che le autorità europee non chiariscano che ciò sia in contrasto con le sanzioni introdotte a seguito della guerra in Ucraina”. Il tempo stringe perché Eni è tenuta a regolare le forniture mensili di Gazprom intorno al 20 maggio. Sia la società sia Palazzo Chigi non hanno commentato.
Brilla Maire Tecnimont, +9,77%, che ieri non aveva reagito all’annuncio di un contratto Epc per impianto idrogeno verde in India.
Si riprendono anche i titoli del settore salute come Diasorin +6,39%, Amplifon +5,97%, Recordati +3,61%.
La trimestrale dà tono a Interpump +4,32%. Nella galassia Agnelli si apprezzano Cnh +4,08% e Stellantis +3,89%.
Spread in rialzo
Chiude in calo il secondario italiano, dove lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata si porta a 190 punti base (+3,08%). In crescita sono i rendimenti: +2,85% per il titolo italiano (da +2,71% di ieri); +0,95% (da +0,87%) per il titolo tedesco.