Un’Italia da impazzire! Gli azzurri eliminano la Spagna al termine di una prestazione strepitosa regalandosi così un quarto di finale da brividi con la Germania. Sabato sera a Bordeaux partiremo ancora sfavoriti, questa volta però con la consapevolezza di potercela fare: dopo quello che abbiamo visto ieri, infatti, nulla può più farci davvero paura. Avevamo di fronte la squadra campione in carica, ricca di fuoriclasse strapagati e con più titoli in bacheca di qualsiasi altra nazionale del torneo, eppure la differenza s’è vista solo a nostro favore.
Il 2-0 finale infatti ci sta addirittura stretto e la parata di Buffon nel finale su Piqué serve solo a ricordarci che anche noi, seppur in modo diverso, siamo ricchi di talento. La copertina però se la prende ancora una volta Antonio Conte, vero grande fautore di quello che sta diventando a tutti gli effetti un Europeo da incorniciare. La nostra Italia gioca come un club, con automatismi tattici e organizzazione quasi impensabili alla vigilia, inoltre sa soffrire e stringere i denti come nessuno. Sulla squadra, insomma, c’è la firma a caratteri cubitali del commissario tecnico più grintoso e preparato d’Europa.
“Sapevo che i ragazzi avevano dentro qualcosa di importante – ha spiegato dopo il match. – Ora godiamoci la vittoria dopodiché penseremo alla Germania: sabato ci aspetterà una partita ancora più tosta di questa. Ad ogni modo abbiamo dimostrato che non siamo solo catenaccio e che le idee, a volte, possono battere il talento”.
È stato proprio così, sin dai primi minuti. Gli azzurri hanno letteralmente stritolato la Spagna dal punto di vista fisico e tattico, ingabbiandola nella propria metà campo per quasi tutto il primo tempo. Il gol di Chiellini (33’) è arrivato dopo diverse occasioni create a fronte della nulla cosmico iberico, a testimonianza di una gara preparata alla perfezione nei minimi dettagli.
La ripresa, complice un fisiologico calo atletico, ci ha visti arretrare un po’ di più ma solo dopo aver buttato al vento palle gol clamorose per il 2-0 (su tutte quella di Eder), quello che, forse, ci avrebbe fatto vivere un finale più sereno. Ma quest’Italia è fatta per soffrire, non per gestire le partite sul velluto, e così gli ultimi minuti ci hanno visti tornare in trincea.
Sugli scudi un grandissimo Buffon (monumentale la sua parata su Piqué) ma anche Insigne: il napoletano, entrato da poco al posto di Eder, ha servito Darmian con un lancio meraviglioso, dando il là al 2-0 di Pellé (91’). Azione molto simile a quella contro il Belgio, guarda caso altra avversaria superiore a noi (sulla carta s’intende) battuta con pieno merito. Sabato ci toccherà la Germania e pur restando coi piedi per terra ci viene da pensare al famoso detto del “non c’è due senza tre”…