Eurizon, società di asset management del Gruppo Intesa Sanpaolo specializzata nella gestione di prodotti e servizi per la clientela retail e istituzionale, ha chiuso il primo trimestre del 2019 con un patrimonio gestito in crescita del 2% rispetto ai tre mesi precedenti a quota 309,6 miliardi di euro.
L’utile netto consolidato è pari a 116,6 milioni di euro, mentre il margine da commissioni si attesta a 166,7 milioni di euro.
Il cost/income ratio è al 20% in linea con i livelli dello stesso periodo del 2018 e in diminuzione rispetto al 21% del 31 dicembre 2018.
Nei primi tre mesi del 2019 la raccolta netta ha risentito delle difficoltà che hanno coinvolto l’intero settore, registrando un calo di oltre 3 miliardi di euro. Per quanto riguarda gli investimenti ESG in Italia, secondo gli ultimi dati Assogestioni a dicembre 2018, Eurizon è la prima SGR in Italia sui fondi sostenibili e responsabili, con un patrimonio di 5,619 miliardi di euro e una raccolta di oltre 2 miliardi di euro nel 2018. A fine marzo 2019 il trend si conferma in salita con un’offerta dedicata che arriva a 25 prodotti e un incremento delle masse di quasi il 6% a 5,94 miliardi di euro.
Dal punto di vista geografico, cresce la Cina, con Penghua Fund Management (partecipata al 49%) che nei tre mesi registra una raccolta in euro di 6,86 miliardi, portando il patrimonio complessivo gestito da Eurizon a 397 miliardi di euro.. Il patrimonio gestito dalla società di Shenzen arriva a 88 miliardi di euro in crescita del 17% da inizio anno. Stabili le masse gestite in Est Europa.
“Nel corso del trimestre l’attenzione alle performance e la ripresa dei mercati – sottolinea Tommaso Corcos, amministratore delegato di Eurizon – hanno permesso di ottenere risultati positivi anche a doppia cifra nei portafogli in gestione. Siamo confidenti che il proseguimento di questo trend possa portarci a conseguire gli obiettivi previsti per il 2019”. Aggiunge Corcos: “Per affrontare le difficoltà emerse già nel 2018, l’attività della nostra squadra è stata indirizzata a rafforzare l’impegno nell’offerta di nuovi prodotti e servizi ai diversi target di clientela.” Conclude l’AD: “Continuiamo ad attenerci ai criteri ESG perché coerenti con i valori di Eurizon, proseguiremo nel nostro impegno in questa direzione in Italia e all’estero. Confermiamo la disponibilità a condividere le expertise della SGR a livello europeo nella definizione di regole comuni sui criteri di sostenibilità. Non a caso siamo interlocutori dell’EBA (European Banking Authority) e dell’EBF (European Banking Federation) sui temi della finanza sostenibile e presiediamo il gruppo di lavoro sulla Dislocure della EBF”.