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Eurizon: guadagnare sulle obbligazioni dei Paesi Emergenti riducendo la volatilità

Eurizon

La ricerca di rendimenti soddisfacenti attraverso investimenti sui mercati obbligazionari è da tempo un’impresa ardua e le prospettive attuali non lasciano intravedere un cambiamento consistente dello scenario in tempi brevi. Per far fronte quindi ai rendimenti compressi che caratterizzano i tassi dei Paesi Sviluppati è necessario ampliare i propri orizzonti, diversificando gli investimenti per esempio verso i Paesi Emergenti. Le cedole pagate dalle obbligazioni emergenti possono costituire un’alternativa importante ma d’altro canto bisogna essere disposti ad accettare fasi di volatilità sui prezzi di questi titoli. La strategia adottata da Epsilon Fund Emerging Bond Total Return rappresenta un’opportunità per investire su questi mercati contenendo la volatilità.

Si tratta di una strategia decorrelata rispetto al mercato, che adotta un approccio difensivo volto a preservare il capitale nell’arco dei dodici mesi minimizzando volatilità e drawdown. L’obiettivo di EF Emerging Bond Total Return è conseguire un rendimento medio annuo, al lordo della commissione di gestione, superiore a quello dell’Indice Barclays Euro Treasury Bills + 1,30% su un orizzonte temporale di 36 mesi.

Due driver di performance

La strategia prevede due driver di performance. Un portafoglio “buy&hold” composto da obbligazioni a breve termine (fino a 36 mesi) in valuta forte che vengono mantenute fino a scadenza. Si tratta di emissioni pubbliche governative o corporate il cui eventuale rischio cambio viene sistematicamente coperto. In aggiunta viene affiancato un portafoglio tattico che ha lo scopo di esplorare le opportunità nei mercati emergenti e allo stesso tempo di proteggere l’investimento nelle fasi avverse. Contiene titoli a medio e lungo termine in valuta forte, titoli di debito locale e tutte le scommesse valutarie.

Nel corso degli anni abbiamo osservato che la componente tattica genera circa un terzo della performance complessiva del comparto. Performance che è guidata per i restanti due terzi dal “carry” generato dalla componente buy&hold. Forti di questi risultati è stata creata una versione “enhanced” che fa leva sulle scelte tattiche. Si tratta di un comparto che per sua natura ha un profilo di rischio (pari a 4 su una scala da 1 a 7) superiore a quello del precedente Epsilon Fund Emerging Bond Total Return ma per questo motivo mira a conseguire un rendimento maggiore, con un obiettivo pari all’Indice Barclays Euro Treasury Bills + 2,00%.

Muoversi nell’universo dei Paesi Emergenti

I Paesi Emergenti sono costituiti da realtà molto eterogenee con rischi e opportunità caratteristici dei diversi contesti. L’investimento in questi Paesi implica una diversificazione geografica, per rating, per modello di crescita o semplicemente per ricchezza pro capite, che rappresenta una peculiarità della classe di investimento. Nella gestione dell’EF Emerging Bond Total Return il processo di selezione dei paesi parte da un modello sviluppato internamente che classifica le economie emergenti sulla base di indicatori macroeconomici e politici. I peggiori dieci paesi vengono esclusi dall’universo investibile.

Nella seconda fase, tra i paesi “eligible” vengono selezionati solo quelli che presentano obbligazioni con scadenza inferiore a tre anni. Si arriva così ad un paniere di circa 30 paesi che compongono l’universo investibile. Successivamente si procede alla costruzione del portafoglio dando precedenza alle emissioni sovrane e semi sovrane nel rispetto dei principi di diversificazione sia geografica che creditizia con particolare attenzione, per quest’ultima, che il portafoglio si avvicini il più possibile al rating Investment Grade. Al momento circa il 60% degli strumenti in portafoglio ha un rating compreso tra BB e BBB.

Valuta forte vs valuta locale Il comparto investe prevalentemente in titoli in valuta forte (attualmente circa il 90%) mentre l’esposizione a quelli in debito locale è residuale. La strategia mira a incassare le cedole pagate dalle
obbligazioni emergenti evitando i rischi di duration e di cambio, mentre il rischio di credito seppure presente viene mitigato dall’esclusione a priori dei paesi più deboli. E, proprio perché il modello di classificazione iniziale dei paesi si basa su aggregati macroeconomici e politici, nella selezione degli emittenti viene data la precedenza a quelli sovrani e semi sovrani.

Attualmente la principale scommessa in portafoglio riguarda l’esposizione a un paniere di divise emergenti. In un contesto di modesta volatilità dei mercati finanziari, alcune divise emergenti offrono tuttora rendimenti nominali elevati e rappresentano un’opportunità di “carry” concreta. Al portafoglio tattico appartengono i titoli di debito locale e tutte le obbligazioni con scadenze superiori ai tre anni, al momento circa il 20% delle attività totali del comparto.

°° L’autore è il Responsabile Investimenti Discrezioni e Total Return di Epsilon SGR

 

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