Italiani sempre più schiavi delle rate. Secondo il rapporto Eurispes relativo al 2013, il 29% dei consumatori nel nostro Paese ha fatto ricorso a pagamenti rateizzati per effettuare acquisti. Una strada scelta soprattutto per comprare beni durevoli: elettrodomestici (37%), automobili (36,4%), computer e telefonini (22,7%), arredamento (23,5%). Secondo l’istituto di ricerca, inoltre, è “preoccupante” che il 22,4% degli italiani ricorra alle rate anche per sostenere le spese mediche.
UN ITALIANO SU TRE NON ARRIVA ALLA FINE DEL MESE
Dal rapporto emerge poi che il 30,8% degli italiani non riesce ad arrivare a fine mese con le proprie entrate. Le regioni più in difficoltà sono quelle del Mezzogiorno, dove si registra la più alta concentrazione di chi non riesce a far fronte alle spese (41,9% per il Sud) o è costretto ad utilizzare i propri risparmi (il 64% per il Sud e il 58,9% per le Isole). Tentare di risparmiare qualcosa risulta praticamente impossibile per tre italiani su quattro (74,7%). Sul versante delle difficoltà incontrate nel pagamento delle rate del mutuo o dell’affitto per la casa si registra nel primo caso un disagio che tocca il 29,1% e nel secondo il 26,8%.
IL POTERE D’ACQUISTO CALA PER 7 ITALIANI SU 10
L’Eurispes rileva che il 69,9% degli italiani hanno constatato, nel corso dell’ultimo anno, una perdita del proprio potere di acquisto (il 24,1% “molto” e il 45,8% “abbastanza”). Il 25,1% ha riscontrato invece una riduzione minima della capacità di fare acquisti attraverso le proprie entrate. La perdita di potere d’acquisto e la crisi economica, inoltre, hanno indotto gli italiani a rivedere le proprie abitudini. Se l’84,3% riduce le risorse destinate ai regali, l’81% taglia le spese per i pasti fuori casa e il 75,3% privilegia l’acquisto di prodotti di abbigliamento presso punti vendita più economici come grandi magazzini, mercatini, outlet. L`82,9% aspetta i saldi per acquistare. Per risparmiare, il 44% effettua acquisti online o utilizza i mezzi pubblici (40,9%) riducendo le spese dell’auto, in particolare quelle della benzina.
L’ITALIA CHE NON CONOSCE RIPRESA
L’88,1% degli italiani ritiene che la condizione economica del Paese negli ultimi 12 mesi sia totalmente o parzialmente peggiorata, un dato in aumento di 8,1 punti percentuali rispetto all’analoga rilevazione del 2013. Aumenta invece, confermando l’andamento dal 2012 (3,9%), la quota di quanti ritengono che la situazione sia rimasta inalterata, passata dal 7,5% del 2013 all`8,5% del 2014. Rispetto alla precedente rilevazione, diminuiscono sia i fiduciosi rispetto ad una ripresa economica nei prossimi 12 mesi (passati dal 10,7% del 2013 all’8,2% del 2014) sia gli scettici (dal 52,8% al 45,6%). Cresce di 6,7 punti percentuali, passando dal 29,7% al 36,4%, la quota di quanti considerano l’anno futuro sostanzialmente in linea con quello trascorso.