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Euribor, lo scandalo riparte da Deutsche Bank

La Bafin, autorità tedesca che controlla la finanza, ha aperto un’indagine su quattro banche sospettate di aver manipolato il tasso interbancario in base al quale si stabilisce anche il rendimento dei mutui – A dicembre la Commissione Ue aveva rivelato che è in corso un’inchiesta su 12 istituti europei – Ancora prima a lanciare l’allarme era stata la Bce.

Euribor, lo scandalo riparte da Deutsche Bank

Dopo il caso Libor, sulla finanza europea si allunga l’ombra di un nuovo scandalo. Stavolta al centro della scena c’è l’Euribor, acronimo inglese che sta per “Euro inter bank offered rate” (Tasso interbancario di offerta in euro). Stando a quanto riporta oggi il sito del quotidiano Sueddeutsche Zeitung, la Bafin, ovvero l’autorità tedesca che controlla il settore finanziario, ha aperto “un’istruttoria speciale” (un provvedimento più severo rispetto alle indagini di routine) nei confronti di quattro banche attive in Germania. Il sospetto è che in passato abbiano manipolato l’andamento del tasso a fini speculativi. 

Fra gli istituti nel mirino dei controllori federali spiccano i nomi di Portigon, erede della WestLB, e soprattutto del colosso Deutsche Bank, già sottoposta a un’indagine speciale dalla Bafin con l’accusa di aver contribuito ad alterare il corso del Libor, l’altro tasso di riferimento del mercato interbancario.

L’ultimo provvedimento segue la richiesta d’informazioni avanzata dall’Autorità tedesca nei confronti di tutti gli istituti del Paese che partecipano alla definizione dell’Euribor, ovvero il tasso d’interesse medio delle transazioni finanziarie in euro tra le principali banche europee. Calcolato giornalmente, l’Euribor è spesso usato anche come tasso base per calcolare gli interessi variabili sul credito al consumo, come quelli che si applicano a mutui (immobiliari e non), prestiti, derivati e altre decine di strumenti finanziari.

Quello arrivato dalla Germania non è però il primo campanello d’allarme. A inizio dicembre, la Commissione europea aveva confermato l’avvio di un’indagine sulle procedure con cui viene calcolato l’Euribor. Secondo il Wall Street Journali, dei circa 40 istituti coinvolti nella determinazione del tasso (e organizzati nella Ebf, la Federazione bancaria europea), almeno una dozzina sarebbero già sotto inchiesta da parte di Bruxelles. Le ricerche sono iniziate addirittura nell’ottobre del 2011, quando per la prima volta è venuto a galla lo scandalo gemello legato al Libor. Stando ancora a quanto riporta il giornale americano, Barclays avrebbe già ammesso le proprie responsabilità e nella manipolazione del tasso sarebbero coinvolte – oltre a Deutsche Bank – anche Crédit Agricole, Société Générale e Hsbc

A metà novembre dello scorso anno, la Banca centrale europea aveva chiesto di modificare radicalmente il modo in cui viene fissato il tasso dell’eurozona, sostenendo che “nel breve termine, l’obiettivo dovrebbe essere di migliorare la governance, oltre che offrire un chiaro scadenzario per migliorare sia il regolamento che la sorveglianza dell’Euribor”. Nel più lungo termine, invece, secondo l’Eurotower “sarà importante migliorare il calcolo del tasso d’interesse basandolo sulle effettive transazioni”. La Bce aveva proposto anche che a vigilare sull’Euribor fosse l’Eba, l’Autorità bancaria europea.

In seguito, a cavallo fra 2012 e 2013, diversi istituti hanno abbandonato il gruppo che provvede alla formazione dell’indice. L’addio è arrivato in sequenza da Citigroup, DekaBank, Bayerische Landesbank, Rabobank, Raiffeisen Bank International e Erste group bank. Nella cabina di regia dell’Euribor rimangono invece quattro banche italiane: Intesa Sanpaolo, UniCredit, Ubi e anche il Monte dei Paschi di Siena. Che però, al momento, ha altro a cui pensare

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