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Eugène Delacroix e la rivoluzione di luglio a Parigi nel dipinto “La libertà guida il popolo”

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La storia e l’arte ci aiuta sempre a capire i cambiamenti sociali e politici di un Paese. In questi momenti francesi non possiamo non ricordare Delacroix e l’opera che lo rese famoso La Liberté guidant le peuple (La libertà che guida il popolo) dipinto ad olio (1830) dell’artista francese Eugène Delacroix che commemora la Rivoluzione di luglio a Parigi che rimosse dal trono Carlo X, il restaurato re borbonico. L’eroica scena di ribellione fu inizialmente accolta con critiche contrastanti, ma divenne uno dei dipinti più popolari di Delacroix, un emblema della Rivoluzione di luglio e della rivolta giustificata.

Il dipinto “La Liberté guidant le peuple

Les Trois Glorieuses

Delacroix iniziò a dipingere dopo avervisto l’escalation di proteste contro una serie di ordinanze restrittive emanate da Carlo X il 26 luglio 1830. Per tre giorni, più tardi conosciuti come les Trois Glorieuses (27-29 luglio), cittadini della classe operaia e media eressero barricate nelle strade di Parigi e combatterono l’esercito reale. Incapace di contenere l’insurrezione, Carlo X abdicò presto. Luigi Filippo, il cosiddetto Re Cittadino, salì al trono e creò una monarchia costituzionale. Delacroix finì il dipinto in tre mesi e fu esposto insieme ad altre 23 opere ispirate alla rivoluzione al Salon del 1831, una mostra annuale di arte francese tenutasi al Louvre. Una figura femminile seminuda domina il dipinto monumentale (3,25 metri) mentre carica in avanti, seguita da una folla di rivoluzionari. È una personificazione della libertà, un simbolo classico utilizzato in tutta la storia dell’arte. In effetti, il suo vestito giallo vortica intorno al suo corpo, legato in modo allentato con una corda rossa e cadendo dalle sue spalle in un modo che ricorda le eroiche sculture greche, come la Vittoria Alata di Samotracia (190 a.C. circa). Eppure è anche attuale, indossando un berretto frigio rosso che ricorda il berretto indossato dalla classe operaia e reso popolare durante la Rivoluzione francese (1787–99) come “berretto della libertà”, ma che proviene dall’antichità. La sua modernità è accentuata dal Tricolore che issa sopra la testa e dal moschetto con la baionetta che stringe nell’altra mano. Alcuni critici, tuttavia, hanno ritenuto che la sua pelle sporca e i presunti peli delle ascelle fossero troppo umani per un ideale personificato. Nel 1874 fu finalmente trasferito al Louvre e col tempo divenne una delle opere più apprezzate di Delacroix. Nel 2013 fu vandalizzato ma poi restaurato e oggi è tornato al suo posto.

Eugène Delacroix e gli anni ’30 tra Parigi e il Marocco

Eugène Delacroix (1798 – 1863) è stato uno dei più grandi pittori romantici francesi, il cui uso del colore ha influenzato lo sviluppo sia dell’impressionismo che del post-impressionismo. La sua ispirazione proveniva principalmente da eventi storici o contemporanei o dalla letteratura, e una visita in Marocco nel 1832 gli fornì ulteriori argomenti. Ed è nel 1830 Delacroix che dipinse La Libertà che guida il popolo per commemorare la Rivoluzione di luglio che aveva appena portato Luigi Filippo al trono di Francia. Da gennaio a luglio 1832 Delacroix visitò Algeria, Spagna e Marocco con il conte di Mornay, rappresentante diplomatico del re Luigi Filippo presso il sultano. Il Marocco si rivelò una rivelazione per Delacroix, che trovò nella sua gente e nel suo stile di vita la nobiltà e la bellezza omerica che non aveva mai visto nello stesso neoclassicismo accademico francese.

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