Il via libera di Bruxelles alla normativa irlandese che di fatto, sul piano dell’etichettatura, equipara il vino alle sigarette, per cui su vino, birra e alcolici si potranno riportare indicazioni come “l’alcol provoca malattie del fegato” oppure “alcol e tumori sono collegati in modo diretto” è un pericoloso precedente foriero di serie conseguenze per il mercato del vino italiano che rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’export del Made in Italy. Non ha usato mezzi termini il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida nel commentare il parere della Commissione UE: ”La decisione della Commissione Ue di consentire all’Irlanda di etichettare con alert sui rischi per la salute tutti gli alcolici, vino compreso – ha detto – è gravissima e crediamo che dietro questa scelta si miri un’altra volta non a garantire la salute ma condizionare i mercati perché la spinta è venuta da Paesi in cui non si produce vino e in cui si abusa di superalcolici”.
Un’interrogazione urgente alla Commissione Ue sull’etichettatura degli alcolici voluta dall’Irlanda è stata richiesta dagli eurodeputati Paolo De Castro, Camilla Laureti e Achille Variati. “Non possiamo continuare a tollerare l’indifferenza fin qui dimostrata dalla Commissione in merito a una norma non solo sbagliata – sottolineano i tre eurodeputati Dem – ma che rappresenta una barriera commerciale anche a livello internazionale. Per questo chiediamo un intervento urgente affinché l’Irlanda si attenga all’accordo sulle barriere tecniche al commercio, previsto dall’Organizzazione mondiale del commercio”. “Ci auguriamo che la commissaria, Stella Kyriakides, responsabile per la Salute e la sicurezza alimentare, torni presto sui propri passi, dopo aver ignorato la posizione approvata a larghissima maggioranza dal Parlamento Ue che, nella risoluzione sulla lotta contro il cancro del febbraio scorso, ha categoricamente escluso l’introduzione di sistemi di etichettatura sanitari per le bevande alcoliche.
2 – 1 – 0: i numeri della condizione essenziale per minimizzare gli effetti
Vediamo dunque di fare chiarezza: l’apposizione di messaggi cautelativi non può avere lo stesso significato se effettuata su un pacchetto di sigarette o su una bottiglia di vino o di grappa. È una “par condicio” non suffragata dagli studi scientifici, e non può neanche essere invocata come semplice tutela del patrimonio vitivinicolo nazionale. La scienza della Nutrizione italiana si è già espressa in materia nel 2018, in tempi non sospetti, mediante l’elaborazione delle Linee guida per una Sana alimentazione da parte del CREA-NUT. Le linee guida non nascondono gli effetti deleteri dell’alcol sulla salute umana, ma indicano una condizione essenziale per minimizzare i possibili effetti, mediante tre semplici numeri: 2 – 1 – 0.
Uomo adulto | Donna o ambo i sessi con età superiore ai 65 anni | Al di sotto dei 18 anni |
2 unità alcoliche | 1 unità alcolica | 0 unità alcoliche |
L’adozione dei tre numeri è in ogni caso subordinata ad un consumo durante i pasti poiché l’alcol viene assorbito direttamente dalla mucosa dello stomaco e non nell’intestino come tutti gli altri nutrienti.
Una unità alcolica è pari a 12 gr di alcol, ma per poter correttamente trasformare questo valore in una quantità di vino è necessario effettuare una conversione, che tenga conto della densità dell’alcol pari a 0,79 g/ml.
Unità Alcoliche | Densità | Volume (ml) | Quantità di vino al 12% in volume |
1 | 0,79 g/ml | 9,48 | 79 ml |
Una unità alcolica è pari a 79 ml di un buon vino con un tenore alcolico pari al 12%, ossia la metà di un bicchiere da pasto. Una donna potrà assumere al giorno la metà di un bicchiere di vino, al contrario dell’uomo che potrà assumerne il doppio. La differenza tra l’assunzione dell’uomo e della donna è dovuta semplicemente al minor peso del fegato nel sesso femminile, che ne determina oltretutto uno smaltimento più lento.
Linee guida INRAN: Uomo e donna reagiscono diversamente dopo l’assunzione a digiuno
Nelle linee guida redatte dall’INRAN nel 2003 fu pubblicata la tabella che riporta la concentrazione di alcol nel sangue dopo l’assunzione a digiuno. È possibile osservare che se un uomo ed una donna assumono 1 U.A., dopo un’ora nel sangue dell’uomo si può rilevare una concentrazione alcol pari a 0.13 g/l, ma nella donna il valore è quasi doppio (0.23).
Valori indicativi di alcolemia (grammi di alcol per litro di sangue) in funzione della quantità di alcol ingerito (espressa in Unità Alcoliche) e del tempo trascorso dall’ingestione (in condizioni di digiuno).
In giallo i valori che superano i tassi consentiti dalla legge per la guida
ORE DALL’ASSUNZIONE (UOMINI)
ORE DALL’ASSUNZIONE (DONNE)
U.A. | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 |
1 | 0.13 | 0.01 | 0 | 0 | 0 |
2 | 0.38 | 0.26 | 0.14 | 0.02 | 0 |
3 | 0.63 | 0.51 | 0.39 | 0.27 | 0.15 |
4 | 0.88 | 0.76 | 0.64 | 0.52 | 0.4 |
5 | 1.13 | 1.01 | 0.89 | 0.77 | 0.65 |
U.A. | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 |
1 | 0.23 | 0.10 | 0 | 0 | 0 |
2 | 0.57 | 0.45 | 0.33 | 0.21 | 0.09 |
3 | 0.92 | 0.79 | 0.67 | 0.56 | 0.44 |
4 | 1.26 | 1.14 | 1.02 | 0.91 | 0.78 |
5 | 1.61 | 1.49 | 1.37 | 1.25 | 1.1 |