Nel 2017, il patrimonio degli Exchange traded fund (Etf) europei ha toccato nuovi record. Secondo le stime di Morningstar è passato dai 537 miliardi di euro della fine del 2016 a 670,5 miliardi.
In termini assoluti, i flussi si sono diretti soprattutto verso i fondi azionari (+60,7 miliardi di raccolta netta nei dodici mesi). Tuttavia, gli Etf obbligazionari hanno registrato un tasso di crescita superiore (misurato come organic growth rate, ossia flussi in percentuale del patrimonio iniziale).
In luce gli Etf azionari Usa
Nel segmento azionario, gli indicizzati specializzati sull’indice statunitense S&P500 hanno chiuso l’anno con flussi netti vicini ai 9,4 miliardi e sono stati i preferiti dagli investitori europei. Secondi, con poco distacco, ci sono gli azionari internazionali, i quali hanno un’esposizione a Wall Street elevata (60% dell’Msci World). Considerando che gli Etf equity Usa hanno un elevato Star rating (5-4 stelle), chi ha utilizzato questi strumenti può ritenersi soddisfatto in termini di rendimento corretto per il rischio e i costi ottenuto negli ultimi anni. Questo è vero anche per il 2017, al netto, però, della componente valutaria sfavorevole ai fondi non coperti dal rischio contro il dollaro. In generale, gli analisti di Morningstar sono convinti che quello a stelle e strisce sia un mercato in cui è difficile aggiungere valore con la gestione attiva, per le sue dimensioni, l’elevata liquidità e diversificazione.
Chi cresce di più
Tra le categorie Morningstar con i più alti tassi di crescita organica nel 2017, sono da segnalare gli Etf obbligazionari in dollari, quelli specializzati sul debito emergente in valuta locale e sui titoli finanziari. Tutti, però, partivano da un patrimonio gestito iniziale basso. Infine, è stato un anno positivo per gli Etc (exchange traded commodity) sui metalli preziosi. Guardando ai rendimenti dei prodotti presenti in questo gruppo, è possibile che un contributo significativo sia venuto da quelli che replicano l’andamento del palladio, tra i best performer a dodici mesi.
I protagonisti
Tra gli Etf provider, iShares (BlackRock) ha registrato la raccolta netta stimata più alta (+33,4 miliardi), ma la percentuale di flussi sul totale dell’industria degli indicizzati quotati è inferiore alla sua quota di mercato in termini di patrimonio gestito (30 contro 45%), a significare che ha perso posizioni rispetto al 2016. In termini di crescita organica, i migliori risultati sono stati ottenuti da Amundi e Ubs.
FONTE: morningstar.it