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Etf da record nel 2011 ma ha vinto chi ha puntato sul ribasso delle banche

Numeri in crescita nel 2011 per gli Exchange traded fund.  Con 90 prodotti quotati, il numero di Etf ha raggiunto quota 570 (al netto di 21 delisting). Non sono mancate poi le novità, con il debutto di 12 Etn, gli Exchange trades notes, che emessi dalla Etfs Foreign Exchange Limited hanno come obiettivo la replica passiva di indici su valute della famiglia Msfx, calcolati e pubblicati da Morgan Stanley. Gli Etn, che permettono di coprirsi dal rischio valuta ricorrendo a uno strumento nel complesso poco costoso, hanno dato in alcuni casi un rendimento fino al 48,4% (si tratta dell’Etfs 3x Long Jen Short Euro). Gli scambi complessivi di tutte e tre le categorie (Etf, Etc, Etn) sono saliti a livelli record con un controvalore di 338,2 milioni di euro e 14.273 contratti al giorno in media. Il controvalore complessivo del 2011 è salito a 85,2 miliardi di euro con 3,6 milioni di contratti scambiati. Certo, a livello di masse gestite anche Etf ed Etc hanno risentito dell’andamento dei mercati, soprattutto per i numerosi fondi indicizzati ai mercati azionari. Quali gli Etf ed Etc che hanno fatto meglio nel 2011? E quali i peggiori?
  
Tra gli Etf ha sbaragliato la concorrenza chi ha puntato sul ribasso delle banche. Il Lyxor Stx Europe 600 Banks Daily Short, categoria azionario short, è salito del 31,8%, portando a casa il miglior risultato in assoluto (rendimenti al netto dei dividendi), seguito a ruota dall’azionario short db Stoxx Banks Short che ha reso il 31,2%. Ma ha fatto bene anche l’obbligazionario corporate  iShares EBrex Pfan (+29,8%) e l’Etf short a leva Lyxor XBear Ftse Mib (+26,5%). Più a distanza nella classifica, si sono comunque distinti anche gli Etf che hanno replicato l’andamento di alcuni titoli di Stato non euro come i Gilt inglesi (l’iShares FtseUk AsGilt +16,7%) e i T-bill (iShares Barcap $ Tb 7-10 +16,4%).

Tra i peggiori, invece, troviamo chi ha puntato sulla Grecia con il Lyxor Msci Greece che ha perso il 64,6% e sul Vietnam con il db Ftse Vietnam che ha lasciato sul campo il 50,2%. Ma anche gli strutturati leveraged long Lyxor Lev Ftse Mib che ha perso il 53,7% , l’Etfs Ftse Mib Lev 2x fund che ha perso il 51,6%, l’Etf iShares S&P Ci Energy (-42,8%) e l’Etfs Dax 2x Long fund  (-40,3%).

Guardando le singole categorie, si nota, come prevedibile,  che gli Etf standard azionari hanno portato a casa quasi tutti performance negative. Si registrano infatti rendimenti negativi per tutti gli Etf nell’azionario emergenti centro/sud, l’azionario emergenti africano, l’azionario emergenti Asia, l’azionario emergenti Est Europa, l’azionario emergenti mondo, l’azionario Europa area euro, l’azionario Europa singoli Paesi, l’azionario pacifico e l’azionario Italia. Qui, nel dettaglio, la performance peggiore è del Lyxor Ftse Mib (-27,3%) mentre limita i danni il Lyxor Global Titans 50 (-0,2%). Più soddisfazioni ha dato, sempre tra gli Etf standard, l’azionario Nord America: il Lyxor DJ Ind Average è salito del 9,8% e l’Amundi Nasdaq 100 del 4,1%, tra i peggiori invece chi ha replicato indici sul Canada come il Lyxor Canada (A) sceso del 13,2%.

A livello settoriale, sono stati premiati gli Etf su healthcare (+8,4% Lyxor Stoxx Healthcare e + 11,7% il db Stoxx Healthcare Tr), l’alimentare (+2,3% il Lyxor  Stoxx Food & B e +4,3% il db  Stoxx Food &B Tr). In calo a doppia cifra soprattutto i fondi che hanno replicato indici legati a banche, auto, costruzioni e  industriali. Hanno tenuto i fondi legati a indici su  oil &gas.

Risultati nel complesso più favorevoli per le categorie della liquidità e degli obbligazionari: positivi gli Etf su indici legati a titoli di Stato non in euro (come detto hanno brillato i t-bond e i gilt) e hanno fatto nel complesso bene anche gli obbligazionari corporate con solo due Etf negativi leggermente negativi (iShares Barcap Euro C B -0,1% e iShares Markit iBoxx E HY -1,5%) mentre, come si è detto, si è distinto a livello assoluto l’iShares EBrex Pfan, seguito a distanza nella categoria dall’iShares markit iBoxx $ (+7,1%). Sul fronte dei fondi legati a indici su obbligazioni governative in euro, titoli al centro della bufera della crisi del debito, solo quattro sono i prodotti che hanno archiviato performance negative, anche se i rendimenti sono stati modesti. In particolare, il migliore è stato l’iShares Barcap EGB 7-10 con un +8,4%, seguito dal Lyxor EuroMts Aaa Gov. B. con + 7,3%. Il peggior è stato il Lyxor EuroMts 10-15Y con un calo del 2,6%.

Performance miste sul fronte del real estate: il migliore è l’iShares Ftse Epra Us Prop (+13,1%) e il peggiore l’iShares Ftse EpraAsia prop (-17,2%).

Tra gli strutturati, hanno fatto meglio gli azionari short (tra cui appunto quelli che hanno scommesso al ribasso sulle banche) e i leveraged short (il già citato Lyxor XBear Ftse Mib ma anche l’Etfx Ftse Mib Sshort Str. 2x +23%). Quasi tutti in negativo i leveraged long ad eccezione del db Shortdax x2 Daily (+13,2%)e il Db Eustx50 Doubshrt Dai (+11,8%).

Sul fronte degli Etc, i migliori riguardano le strategie short:  l’Etfs Natgas Short ha messo a segno un rialzo del 61,2% puntando al ribasso sul gas naturale, l’Etfs Platinu sht +24,2, al ribasso sul platino, e l’Etfs Copper Sht +19,4%, ribassista sul rame. Giocoforza, tra i peggiori ci sono gli Etc long sulle medesime commodity come l’Etc a leva Etfs Natgas Lev -71,4% l’Etfs Natural Gas -43,1%. Male anche l’Etfs wheat lev (-63,2%) a leva long sul grano. Tra i migliori anche i fondi legati a indici  su petrolio e benzina: l’Etfs Brent 1mth Oil è salito del 19,8% e l’Etfs Gasoline del 15,6%.Con performance negative a due cifre ci sono poi i prodotti nella categoria metalli industriali con ribassi tra il 23% e il 26%, mentre neanche gli Etf legati a indici nella categoria metalli preziosi dà grandi soddisfazioni ad eccezione dell’oro. Tra i migliori della categoria il Db phisical Gold è salito del 10%, l’Etfs Ph Gold del 10%, il Lyxor Gold Bull Sec del 9,9%.

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