Telecom Italia sotto i riflettori. Mentre continuano gli interrogativi sull’ingresso nel capitale del fondo americano Elliott, sul fronte lavoro spunta l’ipotesi cassa integrazione straordinaria per i dipendenti del colosso guidato da Amos Genish.
In base a quanto rivelato da Radiocor, nel corso dell’incontro che si terrà domani tra l’azienda e i sindacati sul piano di riorganizzazione del personale, Tim metterà sul tavolo anche l’opzione cigs, allo scopo di gestire gli esuberi annunciati lo scorso gennaio nell’ambito del progetto di ristrutturazione.
Come spiega l’agenzia di stampa, la richiesta dell’azienda non ha bisogno dell’ok delle varie single sindacali, ma dovrebbe direttamente essere formalizzata al ministero del Lavoro. Da quel momento partirebbero i 25 giorni previsti dalla legge per esplorare soluzioni alternative.
Nessun aut-aut però da parte di Telecom, anche perché quello in programma domani, 13 marzo, sarà l’ultimo incontro presieduto da Agostino Nuzzolo, general counsel di Telecom Italia che aveva preso ad interim la gestione del personale. Al suo posto arriverà a giorni Riccardo Meloni, proveniente dal gruppo Leonardo ma con precedenti esperienze in aziende di telecomunicazioni tra cui Tim.
Ricordiamo che inizialmente Telecom aveva presentato un piano che prevedeva 10mila esuberi: 6.500 uscite volontarie tramite prepensionamenti e incentivi, 3.500 dipendenti sarebbero invece stati riqualificati. Inoltre si stabiliva la solidarietà espansiva per finanziare 2mila assunzioni. Dopo il mancato accordo con sindacati, Tim aveva minacciato iniziative unilateriali. L’incontro di domani, continua Radiocor “dovrebbe mettere sul piatto anche l’ipotesi di applicare l’accordo del 2015 (quello firmato senza la Slc Cgil per gestire oltre 3mila esuberi) che prevedeva la possibilità di usare i prepensionamenti anche per il 2018”
A Piazza Affari Telecom italia ha chiuso la giornata perdendo l’1,5% a 0,819 euro.
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