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Esuberi bancari, nuovo duello tra Profumo e Fabi

Secondo Fabi da qui al 2020 ci potrebbero essere quasi 20mila esuberi soprattutto nelle regioni ricche come Lombardia, Piemonte e Toscana – Per evitare un nuovo bagno di sangue Fabi propone ad Abi di aprire una commissione paritetica sull’impatto di tecnologie e fusioni ma Profumo avvisa: “Riorganizzazione necessaria, impossibili esuberi zero”

Esuberi bancari, nuovo duello tra Profumo e Fabi

Il nuovo duello fra sindacati dei bancari e Abi sembra essere alle porte dopo i mesi di tregua successivi al rinnovo del contratto. Le prime schermaglie (dei leggeri colpi di fioretto per il momento) sono arrivate ieri pomeriggio nel corso del “Forum Hr 2015” tenutosi a Roma. Protagonisti il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni e il Presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena e del Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro Abi, Alessandro Profumo. La materia del contendere: la prossima stagione delle fusioni bancarie e gli eventuali esuberi. Esuberi che, secondo i dati diffusi ieri da Fabi, potrebbero essere da oggi al 2020 ben 19.700 e che si aggiungono agli oltre 27mila lavoratori del credito usciti negli ultimi 5 anni. Ad essere penalizzate, secondo Fabi, sarebbero soprattutto le regioni ricche come Lombardia, Piemonte e Toscana dove negli ultimi 6 anni sono stati tagliati rispettivamente 7mila, 3.400 e quasi 4mila posti di lavoro nelle banche.

Per il segretario Fabi Lando Maria Sileoni serve “un nuovo patto di sistema per impedire che le prossime fusioni creino l’ennesima emorragia di posti di lavoro”. Per Sileoni è necessaria “una decisione politica comune e condivisa per garantire stabilità al settore creditizio, mantenendo i livelli occupazionali e assicurando che gli attuali 309mila addetti restino nel perimetro del credito. Il modello della banca online deve essere condiviso dalle parti sociali”.

Non la pensa affatto allo stesso modo Alessandro Profumo che risponde ai timori di Sileoni spiegando da subito che una stagione di fusioni a ‘esuberi zero’ sarà impossibile. “Non possiamo pensare – ha detto Profumo – che il processo di riorganizzazione sia a impatto zero. E’ fondamentale avere ulteriori processi di aggregazione, di riduzione dei costi e di nuove opportunità di business”.

Per evitare un vero e proprio bagno di sangue nel corso dei prossimi anni la Fabi ha proposto all’Associazione delle banche italiane la formazione di una commissione paritetica, formata da rappresentanti dell’Abi e dei sindacati di settore per valutare gli impatti gli impatti delle nuove tecnologie sul settore bancario.

Tale commissione, per la Fabi, dovrà avere il compito, inoltre, di individuare percorsi di riqualificazione e riconversione professionale dei lavoratori del credito, per evitare che lo sviluppo dei canali online comporti una nuova ondata di esuberi.
Esuberi che, secondo i dati diffusi ieri da Fabi, potrebbero essere da oggi al 2020 ben 19700 e che si aggiungono agli oltre 27mila lavoratori del credito usciti negli ultimi 5 anni.

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