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Estée Lauder al bivio tra restyling e cessione. E alla porta c’è Lvmh. Il Lusso dice addio alla “crescita stellare”

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Un gigante dai piedi d’argilla. Questa rischia di diventare la descrizione più calzante per Estée Lauder, una delle maggiori aziende statunitensi del mercato della cosmetica che secondo gli analisti rischia di diventare presto oggetto di interesse di potenziali acquirenti. Primo tra tutti il colosso dei colossi Lvmh. 

Estée Lauder si trova davanti a una svolta: da un lato si rincorrono ipotesi di restyling, una ristrutturazione profonda in grado di rilanciare l’azienda. Dall’altro si moltiplicano le voci di cessione o, addirittura, di un’acquisizione ostile. 

Alla base di entrambe le opzioni, come sottolinea MF, ci sono i numeri di un’azienda che da oltre un anno mostrano una diminuzione dei ricavi, ma soprattutto le previsioni mancate che si susseguono trimestre dopo trimestre. 

Il crollo in Borsa di Estée Lauder

Terzo campanello d’allarme è l’andamento di Borsa di un titolo. Lo scorso 2 novembre, le azioni Estée Lauder hanno registrato un ribasso del -20%, il più marcato in sei anni del gigante della cosmetica. Allargando l’orizzonte, da inizio anno la performance è ancora più disastrosa, con un calo che sfiora il -50% e un market cap sceso a 45 miliardi di dollari. 

Il crollo del titolo a Wall Street, fa notare Mf, sembra coincidere con l’acquisizione di Tom Ford, annunciata poco più di un anno fa. Un’operazione da 2,8 miliardi di dollari che forse per la società del Beauty ha rappresentato “un passo più lungo della gamba” in un periodo in cui si è trovata a fronteggiare la frenata economica derivante dal contesto socio-politico internazionale e l’eccesso di scorte.

I conti di Estée Lauder

Il crollo in Borsa di inizio novembre ha coinciso con la pubblicazione da parte di Estée Lauder dei risultati del primo trimestre dell’esercizio 2024, che tuttavia si è aperto con un inatteso utile netto di 31 milioni di dollari (pari a 29,4 milioni di euro al cambio di oggi). Il mercato ha però posto l’accento sui “venti contrari dell’Asia” che hanno portato il gruppo a ridurre le previsioni per il secondo trimestre. Estée Lauder ha infatti fornito stime al di sotto delle aspettative, con un utile per azione rettificato compreso tra 0,48 e 0,58 dollari (0,45-0,55 euro), molto inferiore al consensus di FactSet di 1,21 dollari. 

Per l’anno fiscale 2024, le previsioni di eps sono scese a 2,17-2,42 dollari (2,06-2,29 euro) dai precedenti 3,50-3,75 dollari. “Sebbene il primo trimestre sia stato migliore del previsto, riduciamo le nostre previsioni per l’anno fiscale 2024 a causa di ulteriori fattori esterni, in particolare il rallentamento della crescita del settore Prestige beauty in Asia e nella Cina continentale, attualmente confermato dalla fase di prevendita dell’11.11 shopping festival, e i rischi di interruzione dell’attività in Israele e in altre parti del Medio Oriente”, ha precisato Freda. 

Estée Lauder tra rilancio o cessione

L’ipotesi più insistente che si rincorre da mesi riguarda la possibile acquisizione di Estée Lauder da parte di Lvmh. Secondo quanto detto a Mf da Luca Solca,Senior Research Analyst di Bernstein, nonostante il recente calo in borsa, Estée Lauder rimane un’azienda molto interessante, specialmente considerando l’interesse crescente delle aziende del lusso nel settore della bellezza e cosmesi. Un altro analista suggerisce che il notevole calo del valore di mercato potrebbe rendere l’azienda vulnerabile a un’acquisizione ostile. Tuttavia, resta da capire se gli azionisti di controllo opteranno per un rilancio anziché una cessione.

Lusso, l’intero settore è in difficoltà 

Nel settore del lusso le difficoltà non riguardano solo Estée Lauder. In un report dal titolo emblematico “Arrivederci crescita stellare”, gli analisti di Hsbc hanno sottolineato come le quotazioni del settore potrebbero rimanere “sottotono per altri cinque o sei mesi”. Una considerazione che ha portato gli analisti dell’istituto a rivedere al ribasso i target price dell’intero comparto, con conseguente calo dei titoli in Borsa. Secondo loro, infatti, il lusso potrebbe patire particolarmente uno scenario di recessione, con gli investitori che prevedono una prima metà del 2024 “poco brillante” per tutto il segmento dopo i rialzi da guiness registrati negli anni passati. 

A fare particolarmente rumore è stato il taglio del prezzo obiettivo (da 900 a 880 euro) su Lvmh. Negli ultimi 5 anni, d’altronde, le azioni hanno registrato un rialzo del 190%, ma il trend sembra essersi invertito dopo la pandemia, con il colosso francese che ha perso più di 25 miliardi di capitalizzazione di mercato.

Stessa sorte anche per Moncler, passata da 74 a 60 euro per azione,  Burberry, da 2.200 a 1.750 pence, e Prada, da 65 a 61 euro. In controtendenza invece Hermes, il cui target price è salito da 1.880 a 1.900 euro.

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