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Estate in montagna: rifugi aperti, ecco le regole

In un’estate ancora turbata dal Coronavirus si potrà andare in uno dei 774 rifugi del Club Alpino Italiano sparsi sulle montagne italiane? Sì, ma rispettando un preciso decalogo: ecco quale

Estate in montagna: rifugi aperti, ecco le regole

Se è vero che quest’estate sarà più complicato (anche se non impossibile) andare al mare, allora che montagna sia. E come tutti gli appassionati escursionisti sanno, non c’è montagna senza rifugi. Solo quelli che fanno parte del CAI (Club Alpino Italiano) sono in tutto il territorio nazionale 774: quasi tutti sulle Dolomiti, ma in realtà se ne trovano in tutte le Regioni, isole comprese. Nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, da parte di queste strutture – che sono attività economiche e luoghi di ristoro e soccorso irrinunciabili per i frequentatori delle vette più impervie – c’è tanta voglia di ripartire: dopo molte incertezze, il CAI ha deciso di dare il via libera all’apertura della stagione estiva, previsto per la fine di giugno. Per rispettare le regole di distanziamento sociale e garantire la sicurezza a gestori e turisti, il CAI ha predisposto il piano “Rifugio sicuro”.

Un decalogo al quale attenersi rigorosamente, per evitare lo sviluppo di focolai in alta quota, dove solitamente si radunano decine di persone in spazi ristretti: “Il rispetto delle raccomandazioni per la corretta frequentazione dei rifugi potrà evitare il ritorno a una chiusura delle Terre alte e a una limitazione delle possibilità di frequentarle”, ha detto il presidente generale del CAI Vincenzo Torti. Tra le novità più importanti di questa estate c’è sicuramente l’obbligo di prenotazione del pernottamento, oltre che di portare con sé lenzuola, sacchi a pelo e asciugamani personali e di mantenere la distanza anche all’aperto, durante le escursioni. E in alcune strutture sarà possibile anche il controllo della temperatura corpora all’ingresso. Ecco il decalogo:

1 – Prenota il pernottamento in rifugio, quest’anno è obbligatorio
2 – Prima di iniziare l’escursione, assicurati di essere in buona salute
3 – Attendi all’esterno del rifugio le indicazioni del gestore
4 – Consuma – meteo permettendo – bevande, caffè, torte e pasti veloci all’esterno del rifugio
5 – Lascia il tuo zaino e la tua attrezzatura tecnica dove appositamente predisposto dal gestore
6 – Assicurati di avere con te mascherina, guanti e igienizzante a base alcolica; utilizzali quando entri nel rifugio e comunque sempre quando non puoi rispettare la distanza di sicurezza
7 – Porta con te il tuo sacco lenzuolo o il tuo sacco a pelo per pernottare al rifugio
8 – Lavati spesso le mani ed utilizza i tuoi asciugamani personali
9 – Ricorda che il gestore può sottoporti al controllo della temperatura e che, se superiore a 37,5°c, può vietarti l’ingresso al rifugio
10 – Riporta i tuoi dispositivi individuali di protezione usati ed i tuoi rifiuti a valle

A margine, il CAI non ha mancato di suggerire altri accorgimenti, avendo a cuore la sicurezza e la salute degli escursionisti a prescindere dal rischio del contagio. E così, siccome anche gli appassionati di trekking sono reduci come tutti da mesi di attività fisica scarsa o nulla, il primo suggerimento è quello di “valutare correttamente le capacità e condizioni fisiche, considerando gli effetti del lungo periodo di forzata inattività e scegliendo itinerari adeguati, preferibilmente al di sotto del livello abituale”. Infine, immancabile il ricordo delle regole di comportamento a tutela dell’ambiente: “I luoghi che per noi sono occasione di svago e benessere, rappresentano la “casa” delle popolazioni che in quelle montagne vivono, contribuendo a mantenerle ospitali: il nostro comportamento influisce sulle loro condizioni di vita e di salute”. Lo sapevate, ad esempio, che piuttosto che i fazzoletti è meglio portarsi dietro la carta igienica, che si biodegrada molto più rapidamente?

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