Condividi

Estate, buone previsioni per la stagione e per il turismo: mare pulito in Calabria con battelli anti-scarichi

Tre Regioni del Sud nella classifica per il mare pulito. Il caso della Calabria in crescita per presenza ma ancora indietro con il Pil per abitante

Estate, buone previsioni per la stagione e per il turismo: mare pulito in Calabria con battelli anti-scarichi

Cinquantasei milioni di presenze da giugno a settembre e un trend in crescita. L’estate italiana secondo Osservatorio del Turismo Outdoor, avrà effetti lunghi. Crescerà l’occupazione e il Pil di Regioni particolarmente attrattive. Il mare e le spiagge sono migliorate, nonostante la variabilità delle temperature dovute ai cambiamenti climatici e lo stato di salute non eccellente del Mediterraneo. Però si afferma il turismo di prossimità e la recente assegnazione delle Bandiere Blu si è sovrapposta alle previsioni dell’Osservatorio.

Nella classifica delle Bandiere dopo la Liguria ai primi posti ci sono tre Regioni del Sud: Puglia, Campania, Calabria. Niente male per il pigro e triste quadro che ne fanno i media. Badate che sulla Calabria si concentrano gli apprezzamenti di tour operator e vacanzieri. Le prenotazioni in villaggi, alberghi e campeggi sono a buoni livelli. Per il primo anno la Regione ha conquistato 20 Bandiere Blu con Diamante (l’antica città dei murales) come simbolo fascinoso della Regione. Per il quarto anno consecutivo ha ottenuto il riconoscimento, ma è anche comune Plastic Free e mantiene due vele nella Guida Blu di Legambiente.

Il turismo di prossimità

L’ex deputato di Forza Italia Roberto Occhiuto da ottobre 2021 guida la Regione e nel suo programma ha dedicato un pezzo importante al turismo sostenibile. Dall’alto cosentino alla Provincia di Reggio Calabria ci sono villaggi e resort che fanno capo a società internazionali che hanno ripreso a investire. Il mare quest’anno viene tutelato dal “Sistema Pelikan”, ovvero da 6 battelli che perlustrano le coste. Si, ci sono 800 chilometri di costa che fanno della Regione una terra straordinaria con centinaia di comuni affacciati su Tirreno e Adriatico. Da Diamante ci viene in mente che queste coste e le decine di approdi marittimi sono una risorsa che per 4 mesi all’anno, minimo, devono sostenere l’economia regionale. Per fortuna dopo venti anni l’autostrada A3 – Salerno-Reggio Calabria – ci consente di andare fino a 130 chilometri all’ora. Il mare blu? Contro gli scarichi abusivi e gli altri crimini ambientali la Regione ha lanciato un portale a disposizioni di tutti per segnalare e denunciare gli illeciti. ” I nostri operatori turistici, in particolare gli albergatori, segnalano un mercato nel quale è cresciuta l’attenzione dei turisti verso un turismo etico e sostenibile”, dice Ernesto Magorno, ex senatore di Italia Viva e sindaco di Diamante.

Tutte queste attenzioni hanno un peso economico? Qui una bandiera per il mare pulito vale minimo il 20% in più di presenze e la quota quest’anno potrebbe salire anche al 30%. “La nostra bandiera rappresenta uno di quei casi, posso dirlo con orgoglio, nei quali etica, economia e ambiente si incontrano felicemente e nell’interesse della collettività”, aggiunge il sindaco.

“Il cielo è sempre più blu”

La pandemia ha indebolito un sistema turistico la cui potenza economica per anni è sfuggita agli stessi abitanti della Regione. Eppure sono loro che devono rappresentare la sostanza dell’accoglienza con uno scambio favorevole a chi arriva da fuori: un patrimonio naturale e paesaggistico. Se lo faranno sarà il modo migliore per sconfiggere vecchi luoghi comuni e facili reputazioni. Il malaffare c’è, gli intrecci criminali pure, ma se ne può uscire. E gli epigoni di queste disgrazie li troviamo sempre di più nelle città del Nord, magari a bordo di yacht che inquinano mare e presidenti di Regione. Non hanno nulla a che vedere con il turismo pulito e sostenibile. Due giorni fa l’ambasciatore britannico in Italia, Lord Edward Llewellyn in visita a Reggio Calabria, ha avuto parole di elogio per le cose che visto.

Molte città hanno nel turismo la voce principale dell’economia. L’idea di un “brand Calabria” è quella che coltivano gli industriali calabresi ma che per reggere alla concorrenza richiede una sistematicità di interventi per strade, ferrovie, porti turistici, aeroporti, abbellimento delle città. La Regione nel 2023 è stata all’ultimo posto per Pil in Italia: 19,4mila euro per abitante. L’estate 2024 fa capire che per crescere devono fare tutto il fattibile dal punto vista imprenditoriale, politico, ambientale. Ricordare magari quell’illustro calabrese di Rino Gaetano quando cantava “il cielo è sempre più blu”. Come il mare.

Commenta