EssilorLuxottica può dire addio all’acquisto di GrandVision. Il Tribunale arbitrale ha messo forse il punto definitivo ad una telenovela iniziata nel 2019, quando il gruppo italo-francese aveva trovato l’accordo per l’acquisto di GrandVision, catena di negozi di ottica e proprietario in Francia di GrandOptical e Générale d’optique, sulla base di 7,2 miliardi. Poi c’è stato il Covid e EssiLux ha impugnato la trattativa, sostenendo che il prezzo inizialmente fissato dovesse ritenersi troppo alto alla luce della crisi nella quale è piombata GrandVision durante la pandemia, e che secondo il colosso dell’occhialeria sarebbe imputabile anche alla cattiva gestione da parte del gruppo olandese. L’accusa è stata di non aver fornito tutte le informazioni utili per far fronte comune dinanzi alla conseguenze del virus. GrandVision, controllata dal fondo olandese HAL (di proprietà della famiglia Van der Vorm) ha reagito molto male, ingaggiando una battaglia legale durata due anni e contestando in particolare a EssilorLuxottica il fatto che nell’estate 2020 l’Ue aveva effettivamente dato via libera al deal.
Per gli olandesi, il Covid è stato un pretesto da parte di EssiLux per far saltare un affare già messo nero su bianco. Ma alla fine il Tribunale arbitrale di Rotterdam ha dato ragione ai potenziali acquirenti, che adesso hanno il coltello dalla parte del manico. Il gruppo italo-francese ha fatto sapere in un comunicato che ora si prenderà un po’ di tempo per decidere le mosse da fare: il termine fissato dall’accordo è il 31 luglio: se la proposta rimane la stessa, EssiLux è autorizzata a rinunciare all’acquisto, ma nel frattempo gli olandesi potrebbero decidere di rinegoziare il prezzo al ribasso. Anche se non è detto che questo avvenga, visti i rapporti ormai ampiamente deteriorati tra i due promessi sposi. E non sembrano esserci all’orizzonte altri possibili candidati acquirenti. EssilorLuxottica si trova dunque al bivio: l’operazione GrandVision era già stata in parte finanziata dai piccoli azionisti, con l’acquisto di 5 miliardi di obbligazioni. Il gruppo italo-francese però non naviga in acque rassicuranti: la ripresa nel 2021 sembra esserci, ma nel 2020 l’utile è stato quasi azzerato (-90%), passando dal miliardo del 2019 a meno di 90 milioni.
Nonostante le tensioni, tendenzialmente EssilorLuxottica ha sempre fatto intendere di voler portare a termine l’acquisto: si tratterebbe di mettere le mani su una rete di oltre 7.000 punti vendita in tutta Europa. Il titolo intanto, quotato alla Borsa di Parigi, non sembra risentire positivamente della decisione favorevole: a fine mattinata perde quasi l’1%.